GROSSETO – «Il sequestro di 7000 quintali di mosti non riconducibili alle denominazioni Morellino di Scansano Docg, Maremma Toscana Doc e all’indicazione geografica Toscana, costituisce un fatto preoccupante che rischia di mettere in difficoltà i produttori onestamente impegnati a fare il proprio lavoro. Così come, vista la notorietà del Morellino e dei vini toscani, di danneggiare l’immagine dell’intera viticoltura nazionale». Questo il parere dell’On. Luca Sani, presidente Comagri che prosegue: «Tuttavia l’operazione congiunta tra l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf) e i Carabinieri effettuata oggi in provincia di Grosseto dà il senso dell’efficacia e capillarità dei controlli sul territorio. A maggior ragione su quei territori a spiccata vocazione vitivinicola, e quindi più appetibili per chi froda. Paradossalmente, pertanto, questo sequestro è un segnale rassicurante per i consumatori del vino di qualità. Mi auguro che l’inchiesta si chiuda velocemente, e che, nel caso siano accertate responsabilità, le sanzioni siano esemplari».