FIRENZE – Ancora un passo avanti verso la riorganizzazione del sistema regionale dell’innovazione. Il nuovo assetto del sistema del trasferimento tecnologico è stato varato con l’approvazione, da parte della giunta, del documento operativo di attuazione degli indirizzi per la riorganizzazione del sistema regionale per il trasferimento tecnologico, che la giunta aveva approvato nel luglio scorso su proposta dell’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini. In particolare il documento approvato dalla giunta precisa i criteri per la definizione e costituzione dei Distretti tecnologici, che costituiscono l’ossatura del nuovo sistema e per l’individuazione del soggetto gestore.
“L’obiettivo principale dell’intervento della Regione – spiega l’assessore – è quello di sostenere la competitività delle imprese e la loro capacità di investimento in ricerca sviluppo e innovazione. Grazie alla presenza, all’interno dei distretti, di tutti gli attori del sistema, i distretti hanno e dovranno avere sempre di più un ruolo centrale nell’animazione e promozione nei confronti delle imprese, offrendo competenze e servizi, mettendo a disposizione opportunità e strumenti”.
Nel documento operativo vengono definite le fasi di costituzione della governance dei distretti tecnologici, le caratteristiche del comitato di indirizzo e del soggetto gestore, le attività e i contenuti del piano strategico e i criteri di valutazione.
“Si tratta di un primo passo – prosegue l’assessore – nel percorso di formalizzazione dei distretti, innovativo rispetto all’esperienza dei poli, che abbiamo voluto superare con l’obiettivo di razionalizzare e rafforzare il sistema”.
12 distretti I distretti, frutto della razionalizzazione del sistema che raccoglie in parte l’eredità dei poli d’innovazione e dei distretti già precedentemente costituiti, sono 12: moda, interni e design, marmo e pietre ornamentali, scienze della vita, nuovi materiali, automitive e meccanica, nautica e portualità, tecnologie ferroviarie, energia ed economia verde, Fortis (fotonica, optoelettronica, robotica), smart city, turismo beni culturali, cartario.
La governance Le disposizioni approvate dall’ultima giunta perfezionano la governance dei distretti. All’interno di ciascun distretto dovranno essere presenti imprese, centri servizi, organismi e infrastrutture di ricerca. Sono previste tre diverse fasce, secondo il numero di imprese, centri servizi e centri di ricerca presenti. Il distretto di prima fascia, ad esempio, deve contare oltre 150 imprese, quello di seconda da 61 a 150, quello di terza da 30 a 60. Varia analogamente anche il numero di centri di servizi e di ricerca. Per ciascun distretto il presidente della Regione nomina un coordinatore. Il comitato di indirizzo è composto da 10 membri compreso il coordinatore (4 designati da organismi di ricerca, 4 dal sistema di imprese più il gestore).
Il distretto tecnologico dovrà dare attuazione al piano strategico operativo mediante un gestore che sarà individuato dalla Regione con procedura negoziale e che, scelto fra i soggetti del distretto, avrà il compito di dare attuazione al piano strategico operativo di cui ciascun distretto dovrà dotarsi.
Le risorse che la Regione metterà a disposizione dei soggetti gestori ammontano complessivamente a circa 5 milioni di euro