di Daniele Reali
GROSSETO – «Non chiuderemo i piccoli ospedali, né ora né mai». È stato direttamente l’assessore alla sanità della regione Toscana, Luigi Marroni a assicurare il futuro dei quattro presidi ospedalieri della nostra provincia. Un annuncio che è arrivato durante la conferenza dei sindaci, riunita oggi a Grosseto per affrontare i “nodi” della sanità maremmana, e fare il punto della situazione su tante questioni che interessano l’azienda sanitaria grossetana e le esigenze di tutti i territori della provincia.
Prima di partecipare all’incontro con i primi cittadini maremmani, l’assessore Marroni aveva incontrato i dirigenti della Asl per fare il punto della situazione.
«Nell’insieme la sanità maremmana funziona e ha buone performance. Ci sono aspetti da migliorare e su questi lavoreremo come stiamo già facendo con il problema delle liste di attesa». Come annunciato qualche giorno fa dai vertici della Asl «è stato presentato un piano per ridurre i tempi di attesa: un’iniziativa – ha spiegato Marroni – che entro dicembre darà i suoi frutti». Attese che naturalmente non riguardano, e l’assessore cha tenuto a ribadirlo, le urgenze e i malati oncologici. «Chi ha una patologia grave nel giro di 48-72 ore ha accesso a tutti percorsi necessari»
«L’ospedale di riferimento – ha aggiunto l’assessore – rimane Grosseto e lavoreremo per collegarlo sempre di più con gli altri quattro presidi della provincia (Massa Marittima, Orbetello, Castel del Piano, Pitigigliano, ndr)». Sicuramente la loro chiusura non rientra nei piani regionali. L’assessore ha infatti assicurato che rimarranno tutti aperti.
Ma la conferenza dei sindaci è servita anche per fare un primo ‘tagliando’ rispetto ai patti territoriali firmati un anno fa. «Con le singole zone abbiamo preso – ha spiegato ancora Marroni – un impegno specifico e importantissimo anche perché i patti sono stati fatti proprio per metter sin sicurezza i piccoli ospedali anche rispetto a eventuali tentazioni di chiusura che potrebbero venire in futuro».
Nei patti tra l’altro sono inserite anche le Case della salute e l’assistenza domiciliare. «Impegni precisi che porteremo avanti» ha detto Marroni «e che sono stati inseriti anche nel piano sanitario regionale che presto diventerà legge».
I sindaci dal canto loro durante l’incontro, che si è concluso nel tardo pomeriggio, avevano insistito proprio sulla salvaguardia dei presidi ospedalieri e sulla riduzione delle liste d’attesa. In particolare i primi cittadini hanno chiesto che si intervenga per limitare i disagi della mancanza di prestazioni nelle aree più marginali della provincia. «Ci stiamo lavorando – hanno risposto in coro sia l’assessore che il direttore generale della Asl Fausto Mariotti – e stiamo studiando un sistema che preveda ‘lo scatto’ della prestazione con una quantità minima di richiedenti».
A livello generale comunque l’assessore ha tenuto a sottolineare come quella toscana sia una sanità d’eccellenza. «Siamo riusciti – ha detto Marroni – con la riorganizzazione che abbiamo messo in atto a metter sin ordine i bilanci, senza più pericolo di deficit, e allo stesso tempo a migliorare i servizi. Non siamo noi a dirlo ma le classifiche stilate dal ministero che ci pongono nelle posizioni di vetta per molti aspetti tra cui la qualità delle cure e il numero di vite salvate».
Presenti alla riunione di oggi, che si è tenuta nella sala consiliare di Grosseto, oltre al presidente della conferenza dei sindaci Emilio Bonifazi e ai dirigenti Asl, anche molti sindaci e i rappresentanti delle varie zone socio sanitarie: Giacomo Termine per le Colline Metallifere, Claudio Franci per l’Amiata, Monica Paffetti per la zona sud.