GROSSETO – Una liturgia semplice, ma cadenzata da gesti e segni intensi e di forte significato evangelico ed ecclesiale, ha salutato l’ingresso ufficiale di p. Paolo Fantaccini come nuovo parroco della Parrocchia di San Francesco, a Grosseto. La concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Rodolfo, si è svolta domenica sera nella cornice sempre suggestiva della chiesa francescana nel cuore della città. Tra i concelebranti p. Guido Fineschi, ministro provinciale dei Frati Minori della Toscana. All’inizio della processione d’ingresso il nuovo parroco ha baciato il crocifisso, che ha poi portato sopra un cuscino fino all’altare. Quindi, dopo i riti di introduzione e la lettura del decreto di nomina, p. Paolo ha asperso i fedeli con l’acqua benedetta, ha incensato l’altare e ha proclamato il Vangelo. Dopo l’omelia del vescovo, inginocchiandosi dinanzi a lui, ha rinnovato le promesse fatte il giorno della sua ordinazione sacerdotale e, a nome di tutta l’assemblea, ha rinnovato la professione di fede recitando il Credo.
P. Paolo Fantaccini, originario di Prato dove è nato il 6 aprile 1960, è sacerdote da 18 anni. E’ stato formatore dei giovani frati e ministro provinciale dei Frati Minori della Toscana. Ad inizio settembre l’arrivo a Grosseto, nel convento e parrocchia di S. Francesco. Il vescovo Rodolfo, commosso, ha ricordato quando – molti anni fa – accolse fr. Paolo a Fiesole durante il periodo di discernimento e verifica vocazionale: «Allora – ha detto – ero il tuo Provinciale, oggi ti accolgo nella Chiesa di Grosseto come tuo vescovo». Mons. Cetoloni ha voluto ringraziare il Provinciale p. Guido e tutti i Frati Minori della Toscana «per la scelta di continuare il servizio a Grosseto» e ha ringraziato la comunità parrocchiale «per l’affetto, la dedizione e la collaborazione di tanti». Ha quindi sottolineato il valore dei segni compiuti durante la liturgia: «Il bacio di fr. Paolo al crocifisso dice che quello è il suo amore; l’aspersione dei fedeli con l’acqua del Battesimo dice che fr. Paolo è un fratello tra fratelli; l’incensazione dell’altare dice che è Cristo Eucaristia il centro su cui tutto deve convergere». Il vescovo Rodolfo ha voluto, infine, sottolineare la continuità di una storia plurisecolare che caratterizza la presenza dei Francescani a Grosseto e nel convento-parrocchia del centro storico. Una continuità rappresentata dai volti dei religiosi che nel tempo sono passati lasciando la loro impronta francescana, «perché il parroco – ha detto – non è solo,ma è dentro una fraternità in cui ci si aiuta, ci si incoraggia, ci si corregge, così da sperimentare uno stile autentico di famiglia».