di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – In 33 pagine di testo e in 7 allegati cartografici ci sono le osservazioni che la Provincia venerdì scorso ha invitato in Regione, in merito al Pit (Piano Indirizzo Territoriale) che tanto fa discutere. «In premessa vanno fatte due osservazioni – spiega il presidente della Provincia Leonardo Marras -, la partecipazione è stata scarsa con gli enti locali poco coinvolti e ci sono tanti errori in un piano troppo accademico che non tiene conto dei territori stessi. In seconda battuta, se si fissano regole rigide, in cambio si devono pretendere semplificazioni, con procedure snellite, mentre qua vengono allungati i tempi con un piano complesso». Il rammarico emerge soprattutto quando si prendono in esame le esperienze del passato: «Non si è tenuto conto dell’importante patrimonio pianificatorio costruito negli ultimi dieci anno dagli enti locali della Toscana – osserva Marras -, frutto della conoscenza e delle opportunità di sviluppo di ogni singolo territorio».
Diverse le osservazioni che spaziano su varie tematiche. Le più evidenti si basano sulle attività estrattive che nel Pit non tiene conto delle differenti situazioni che si trovano nelle cave e tende a unificarle con indicazioni omogenee per quanto riguarda le estrazioni. C’è poi il caso dei vigneti, in cui la richiesta è quella di favorire la biodiversità, senza tenere in considerazione l’aspetto economico legato ad alcune varietà. Non rilevate, invece, le eccellenze geologiche della colline metallifere, mentre sarebbero ripristinati vincoli relativi ai corsi d’acqua, compresi i laghi artificiali, con problemi di sorta per l’attività dell’acquacoltura. Da bocciare anche la riflessione sulla cartellonistica stradale, in quanto quella relativa ai percorsi escursionistici, sarebbe impattante sul valore paesaggistico. L’osservazione più clamorosa, in ogni caso, riguarda la previsione di un area archeologica di 6.300 ettari tra Magliano e Scansano, con un vincolo pressoché totale per la zona.
«E’ evidente che ci sono alcuni errori – puntualizza Marras -, ma confidiamo che la Regione tenga conto del nostro contributo. Il governatore Rossi ha dichiarato di avere a cuore la questione che di rimando verrà discussa con la Provincia dei Comuni, visto che stiamo concludendo il nostro mandato». «Una cosa è certa – conclude Marras -, la tutela del paesaggio passa attraverso la sua valorizzazione».