SANTA FIORA – Non si placa la polemica in merito alla scelta dell’ufficio da parte del sindaco di Santa Fiora. La vicenda è entrata ieri anche nel consiglio comunale, con l’opposizione che ha chiesto le dimissioni del sindaco Federico Balocchi «Abbiamo deciso di portare tutti gli incartamenti alla magistratura e chiedere le dimissioni del sindaco dopo lo scandaloso consiglio comunale di ieri» affermano in una nota Riccardo Ciaffarafà, Giacomo Albertini e Paolo Vichi, consiglieri comunali Un Comune per Tutti. «Abbiamo presentato un’interrogazione su una questione molto scottante dopo che abbiamo scoperto che il sindaco ha affidato, in maniera diretta e senza chiedere nessun preventivo, un servizio di ufficio stampa ad una società di proprietà di un dipendente della provincia di Grosseto della quale il sindaco è stato assessore e lo è tutt’ora denominata ARCA srl».
«L’importo di 7000 euro per cinque mesi di ufficio stampa è stato assegnato con affidamento diretto proprio da Balocchi che già si era difeso dicendo che non ARCA srl, ma la cooperativa Il Quadrifoglio aveva curato la sua campagna elettorale – proseguono Ciaffarafà Albertini e Vichi -: tuttavia, nella risposta all’interrogazione, il sindaco si è limitato a leggere una nota “legalese” senza citare nessuna delle due società per prudenza e con questo ha confermato le nostre perplessità su tutta questa vicenda rendendo necessaria la richiesta di dimissioni e l’invio alla magistratura di tutto il fascicolo. Ancora non è chiaro chi e come ha curato la campagna elettorale del sindaco, né tanto meno quanto è costata e soprattutto “a chi” è costata. Una questione poco chiara e molto grave a nostro avviso poiché le infiltrazioni di società private nel comune di Santa Fiora, con incarichi diretti e non giustificati per un comune da 2700 persone, sono state sempre più frequenti negli ultimi mesi e questo ci preoccupa particolarmente».
Caustico il commento del sindaco di Santa Fiora Balocchi che, riferendosi ai consiglieri di opposizione commenta «Sono diventati patetici, il confronto politico non si può basare su questi presupposti. Facciano pure ciò che ritengono, io faro i miei passi. Il mio dovere è rispondere alle esigenze dei cittadini, stiamo svolgendo il nostro lavoro con dignità, e la gente apprezza quello che stiamo facendo. Non accetto lezioni di morale tantopiù che la procedura per la sceltà dell’ufficio stampa è stata del tutto trasparente. Il servizio è ottimo e, per un costo di 1.100 euro al mese, risulta assai conveniente per il comune per ciò che viene offerto (due giornalisti iscritti all’albo, un operatore in municipio, grafici, filmaker, organizzazione eventi».