GROSSETO – Franco Cardini nel suo Il Grande Blu, vuole cogliere questa opportunità ed offrirci una rilettura del Mediterraneo che ne, ricercando quelle direttrici che carsicamente tendono a riemergere nel corso della storia come un imprinting incancellabile. Ed il CIHEAM – – costituito nel 1962 grazie all’intuizione politica di una classe dirigente dei Paesi latini che voleva fare della decolonizzazione lo strumento di un nuovo avvicinamento, nonostante la guerra fredda, fra Nord e Sud, non poteva non cogliere questo spirito per legittimare la sua missione, quella del dialogo e dello scambio fra la diverse sponde.
Accanto a questo sforzo di ricostruzione dell’album di famiglia – da Braudel a Cardini, passando per Abulafia e Matvejević – i flussi commerciali e di capitale che lo investono nel grande gioco della nuova globalizzazione delle commodity materiali ed immateriali, richiedono da parte dell’Europa una presenza moltiplicata perché gli investimenti extraeuropei sul Mediterraneo stanno crescendo vertiginosamente se non superano nettamente le tradizionali quote UE. In questo senso MediTerra, il Rapporto che periodicamente il CIHEAM produce sui mercati agricoli e la logistica del Mediterraneo rappresenta un’arma a disposizione delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale nella quotidiana competizione che non conosce più tregua e confini di spazio. Ecco perché riteniamo che meriti una diffusione allargata oltre il cerchio degli addetti ai lavori. Il rapporto Mediterra è stato presentato Gianni Bonini, delegato dell’Italia nel Governing Board del CIHEAM.