di Sabino Zuppa
MONTE ARGENTARIO – Una vecchia questione, partita addirittura nel 1996, costringerà il Comune di Monte Argentario a pagare 2000 euro di spese legali per una sentenza del Tar che ha recentemente accolto il ricorso di una cittadina argentarina. Un’abitante della zona delle Cannelle, una località sul mare lungo la strada panoramica, aveva infatti presentato ricorso contro un’ordinanza di demolizione di opere presunte abusive emessa dall’allora sindaco del Comune di Monte Argentario e notificata nell’agosto del 1997.
La donna lamentava che, con quel provvedimento, il Comune di Monte Argentario avrebbe ordinato la demolizione di un manufatto abusivo da essa realizzato in ampliamento della propria abitazione in località Cannelle senza prima pronunciarsi sulla domanda di concessione in sanatoria da lei presentata in precedenza. Osservazione che il Tar della Toscana ha ritenuto fondata perché secondo i giudici “costituisce principio giurisprudenziale pacifico quello secondo cui le sanzioni edilizie non possono essere comminate nella pendenza dei procedimenti di sanatoria edilizia volti alla conservazione dei manufatti abusivamente realizzati, in quanto la loro esecuzione potrebbe pregiudicarne irrimediabilmente l’esito”. Per questo motivo, a distanza di quasi venti anni, il Comune del promontorio dovrà pagare 2000 euro più iva di spese legali.
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