ROMA – Il progetto relativo alla realizzazione dell’autostrada Tirrenica scricchiola sempre di più secondo il parere del Movimento 5 Stelle che torna alla carica per quanto riguarda le motivazioni al no sull’infrastruttura, motivando l’esistenza di alternative concrete per migliorare la viabilità. «Dopo le dimissioni a metà di Bargone (il commissario straordinario per la realizzazione dell’opera), adesso anche Caltagirone, uno dei soci di maggioranza, sta uscendo dalla cordata: se il governo non mette soldi pubblici, i privati non si vedono assicurati ingenti guadagni, quindi meglio uscire – commenta Samuele Segoni, deputato toscano del M5S in commissione lavori pubblici –. Questo risvolto dimostra che gli imprenditori del progetto mirano soltanto a realizzare una truffa ai danni dei cittadini: realizzare con costi irrisori l’autostrada piùcara d’Italia, per grandi tratti priva di viabilitàalternativa gratuita. Ma il traffico sta calando, il Governo non ha soldi per compensare i mancati utili dei privati e quindi l’affare non sembra più tanto conveniente».
«Per quanto ci riguarda ogni battuta d’arresto èuna buona notizia e speriamo che il progetto venga accantonato –continua Segoni, – l’opera avrebbe un impatto devastante per l’economia locale, infatti le esenzioni per i residenti sono garantite solo per un anno e le loro coperture finanziarie destano molti dubbi sulla loro reale sostenibilità. Inoltre il costo delle merci aumenterebbe di pari passo con il costo dei trasporti e i soldi dei turisti verrebbero in parte intercettati ai caselli senza arrivare a dar ossigeno all’economia locale».
«I cittadini stanno iniziando a capire questa triste verità – continua Federica Daga, deputata M5S che segue l’opera soprattutto sul versante laziale – il fronte del NO SAT si sta ingrossando ampliandosi sempre di più, sia dentro le istituzioni (con un crescente numero di sindaci di comuni-chiave che si sono apertamente schierati contro l’opera) che nelle fila dei comitati». I parlamentari del M5S insieme agli attivisti, consiglieri e sindaci locali annunciano le prossime mosse: «Per il futuro non abbassiamo certo la guardia, anzi rilanciamo! Prima di tutto in Parlamento vigileremo affinchéi 270 milioni di fondi pubblici, in un primo momento promessi, adesso negati dal governo, non rientrino dalla finestra con un emendamento dell’ultim’ora. Poi faremo pressioni affinché si rispolveri il progetto alternativo ANAS 2001 e affinchévengano rivitalizzati gli investimenti per la manutenzione ordinaria, che langue forse proprio per generare negli utenti la falsa convinzione della necessitàdell’autostrada. Infine annunciamo una grande manifestazione per quest’autunno con lo scopo di aumentare l’attenzione mediatica su questa truffa, sperando di porvi fine».
Infine il M5S toscano lancia la palla nel campo del PD: «Chiediamo apertamente a Rossi ed al PD toscano, a qualche mese dall’inizio della campagna elettorale per le regionali toscane, di sbilanciarsi e di chiarire pubblicamente se intende schierarsi per la realizzazione a tutti i costi dell’opera o per la tutela del tessuto sociale ed economico locale».