SCARLINO – Gli ambientalisti non sono «”soggetti con smania di protagonismo” come afferma il direttore provinciale della Confindustria Antonio Capone». Lo dichiara il Movimento 5 Stelle di Scarlino che continuano «Per lui, coloro che hanno sollevato il problema delle ceneri di pirite inquinanti per il territorio e vendute in tutta Italia non sono altro che “il solito comitato di turno che non tiene conto degli effetti per una moltitudine di lavoratori e famiglie”. Come si conviene a chi deve difendere la propria posizione di privilegio, Capone prosegue disegnando uno scenario senza industrie, piccole e medie imprese, alberghi e attività produttive come se fossero gli ambientalisti a non volere questo tipo di sviluppo; probabilmente o non ha letto gli esposti presentati o fa finta di non sapere che il comitato non ha chiesto altro che il rispetto delle leggi ed, eventualmente, l’applicazione dei provvedimenti del caso».
«Probabilmente, nell’esempio che ha portato rappresentando la situazione come una partita di calcio, il suo desiderio deve essere quello di giocare una partita al buio, senza squadra avversaria, su un campo dove l’unica regola è “nessuna regola da rispettare” per cui non c’è bisogno di arbitri – proseguono i 5 Stelle -. All’intervento della Confindustria fa eco, senza discostarsi di un millimetro dallo stesso concetto, la Filctem-Cgil per voce del segretario Furio Santini che taccia le argomentazioni, i documenti e la sintesi degli ambientalisti come una “caccia alle streghe” che non sarebbero altro che “ricatti funzionali alla creazione di un pregiudizio sull’incompatibilità dell’area industriale con il territorio”. Mentre è evidente che nell’intervento della Confindustria si tende a salvaguardare preminentemente l’economicità dei processi industriali, la Cgil si schiera apertamente ed incondizionatamente dalla parte dei lavoratori; unico punto veramente in comune fra le due organizzazioni è la strumentalizzazione funzionale che ambedue fanno dell’ambiente e della salute dei cittadini in cambio di uno sviluppo sostenibile».
«La salute, l’ambiente, l’economia di altre attività produttive (turismo e agricoltura ) sono tenute in considerazione marginale e sono solo funzionali ad arricchire i discorsi programmatici senza mai tradursi in prese di posizione ferme e mirate – continua M5S -. Mai abbiamo sentito chiedere, né da Confindustria né dai sindacati, l’istituzione di un registro tumori per il nostro territorio, come mai abbiamo letto un intervento di biasimo o di denuncia da parte dei sindacati nei casi evidenti, provati e documentati di morie di pesci nel Canale Solmine o di fuoriuscite accidentali di fumi da tutta la zona industriale. Probabilmente la Filctem-Cgil, con questo documento e con lo schierarsi incondizionatamente con gli operai, cerca di ingraziarsi i lavoratori della Nuova Solmine visto che, ad oggi, ci risulta essere esclusa dalla rappresentazione in fabbrica. Certo è che, se il suo schierarsi diventa funzionale e sovrapponibile alle posizioni della Confindustria, ci sembra poi improbabile una richiesta di autonomia nelle rivendicazioni sindacali senza dover sottostare al ricatto occupazionale».