di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
SCARLINO – Si sono conclusi con una doppia archiviazione i due procedimenti che la Tioxide aveva attivato nei confronti di Elisabetta Menchetti e di Edoardo Bertocci, i due ambientalisti che tre anni fa posero alcuni dubbi sul fertilizzante messo sul mercato dalla multinazionale del settore chimico.
Dubbi legittimi come hanno stabilito sia il tribunale di Livorno, che ha archiviato il procedimento di diffamazione, sia quello di Grosseto, che invece ha respinto le richieste di risarcimento avanzate dalla Tioxide rispetto al danno provocato dalle dichiarazioni dei due ambientalisti nell’ambito del commercio dell’Agrigess (questo il nome del prodotto della multinazionale).
In quell’occasione, una conferenza stampa convocata a Scarlino, la Menchetti e Berotcci, che allora ricopriva anche la carica di segretario provinciale dei Verdi, segnalarono che nel prodotto messo in commercio dalla Tioxide era presente cromo esavalente e questo avrebbe reso il fertilizzante «pericoloso per la salute umana».
Una tesi che la perizia richiesta dal tribunale ha smentito chiarendo che, come si legge nella sentenza del tribunale di Grosseto, «l’Agigress non è pericoloso per l’ambiente e per la salute umana», ribadendo tuttavia che quel prodotto «contiene cromo esavalente e altri metalli pesanti, sebbene in quantità ben al di sotto dei limiti di legge e tali da non destare alcuna preoccupazione». La perizia ha anche stabilito che «l’ingestione o la respirazione del cromo esavalente è pericolosa per l’organismo umano» e che «le due classificazioni del medesimo prodotto (Agigress e gessi rossi) possano oggettivamente ingenerare perplessità nelle persone».
In altre parole Agigress non è pericoloso per la salute, ma i dubbi espressi dagli ambientalisti erano legittimi così come erano giustificati, seppur infondati, i timori. In definitiva le dichiarazioni di Menchetti e Bertocci non riportarono «informazioni non veritiere, ma semplicemente posero all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di approfondire».
Conclusa questa vicenda giudiziaria se ne potrebbe aprire un’altra. Questa volta però a presentare querela potrebbe essere gli stessi ambientalisti. «Stiamo valutando con i nostri legali la possibilità di querelare per calunnia – spiega Bertocci – Peter Huntsman, amministratore delegato della Hutnsman Investment che detiene il 100% dell quote di Tioxide Eruope, la società a cui fa riferimento lo stabilimento di Scarlino».
«Quello che ci preme di più – spiega Elisabetta Menchetti -, non è tanto una vittoria in tribunale, ma la salvaguardia dell’ambiente e della salute della popolazione. Per questo andremo avanti e riprenderemo in mano tutte le carte prodotte in questi anni».
A tre anni di distanza intanto Menchetti e Bertocci tornano a chiedere chiarimenti all’azienda e alle istituzioni. «Sulla base anche degli accertamenti che sono stati condotti nell’ambito della perizia – ha annunciato proprio Bertossi – ci attiveremo a breve per chiedere alle amministrazioni comunali, soprattutto di Scarlino e Follonica, che si compiano tutta una serie di analisi più approfondite».