MAGLIANO IN TOSCANA – «La diminuzione della Tari a Magliano in Toscana è stata possibile solo grazie alle scelte della passata amministrazione». Così Eva Bonini, del gruppo Viva Magliano viva, commenta le scelete fatte dall’amministrazione in tema di tasse. «E’ stato infatti possibile abbassare la TARI in quanto il costo complessivo del servizio è stato più basso grazie al recupero dell’evasione, al contributo MIUR e al non pagamento dell’addizionale del 20% della tassa per aver superato, unico comune in provincia di Grosseto, la percentuale di raccolta differenziata prevista dalla legge al 65%».
«Se sulla spazzatura, grazie alla politica lungimirante della passata amministrazione i cittadini del comune di Magliano pagheranno di meno, sulle altre tasse saranno dolori per tutti, soprattutto per le famiglie meno abbienti e per i piccoli proprietari – prosegue Bonini -. Quest’anno infatti con l’istituzione della IUC gli amministratori avevano margini di manovra per rendere le tasse almeno eque, bilanciandosi tra le differenze che ci sono tra i cittadini; purtroppo il Comune di Magliano questo non l’ha fatto: ha applicato una TASI tra le più alte nella provincia, il 2,3, una stangata che colpisce in maniera indiscriminata tutte le famiglie, povere e ricche senza alcuna distinzione di reddito, non avendo previsto alcuna detrazione, né per figli, né per il reddito: assolutamente tutti pari, un bell’esempio di equità e giustizia sociale. Il tutto per fare cassa e recuperare soldi, magari per pagare di più il trasporto scolastico, per regalare compensi allo Sgarbi di turno per fare le feste nel capoluogo, visto che per questa amministrazione le frazioni non esistono».
«Molte risorse sperperate in questi pochi 100 giorni che sarebbero potute essere impiegate meglio aiutando ad esempio tutte le pro-loco o i commercianti e gli esercenti con un contributo per le manifestazioni che hanno fatto loro, anche se il merito se l’è preso il sindaco e la giunta, come era stato fatto dall’amministrazione precedente con 5.000 euro a copertura delle spese SIAE e senza alzare le tasse – afferma ancora il consigliere di opposizione -. Ecco i 100 giorni di Cinelli, i 100 giorni in cui doveva togliere la tassa sui rifiuti dei capannoni, suo cavallo di battaglia e anche di qualcuno falsamente di sinistra; non è riuscito neppure a iniziare i lavori del Torrione e dei ponticini di Sant’Andrea, già pronti per essere avviati. Cinelli non ha fatto un bel nulla se non ciò che era stato programmato e finanziato dalla precedente amministrazione».