ORBETELLO – Si è concluso con un convegno il progetto “Donna in libertà” iniziato nel 2011. Alla presenza del sindaco Paffetti, del direttore generale dell’ASL e di Vittoria Doretti (la responsabile della task force) e dell’associazione Olympia De Gouges il convegno “La voce del silenzio” ha portato sul palco dell’auditorium numerosi relatori gli interventi dei quali erano volti alla sensibilizzazione e alla promozione di interventi e buone pratiche per la prevenzione e per il contrasto al fenomeno della violenza. Questo progetto nasce nel 2011 da uno stimolo – condiviso – da parte dell’Associazione Olympia De Gouges e che l’amministrazione di Orbetello ha deciso fin dal primo momento di appoggiare senza timore. Grazie anche alla collaborazione della ASL e della Provincia di Grosseto “Donna in libertà” è riuscita a ottenere un finanziamento di 115mila euro da parte del Ministero delle Pari Opportunità: merito di questo finanziamento va al progetto stesso.
A stretto giro però si procederà, nel territorio del comune di Orbetello, con la realizzazione di un così detto centro integrato H72, ovvero di una struttura che possa integrare il centro di ascolto e che possa anche offrire un primo rifugio di emergenza per tutte le donne e i minori della Provincia di Grosseto che dovessero avere necessità di allontanarsi da una situazione di pericolo. Il centro integrato potrà essere utilizzato dalle vittime di violenza di tutta la provincia di Grosseto e fornirà loro, seguendo i protocolli di intesa firmati da ASL e task force, un riparo sicuro per 72 ore, in attesa di trovar loro un’altra sistemazione altrettanto sicura.
«Ricordiamo – afferma il sindaco di Orbetello Monica Paffetti – che il centro integrato di Orbetello sarà l’unico della Provincia, l’unico istituzionalizzato e realizzato con tutti i criteri stabiliti dai protocolli.La nostra volontà come amministrazione è chiara e ferma, ovvero quella di proseguire sulla strada sin qui tracciata dalle nostre azioni politiche e amministrative e rivolte sia alla prevenzione della violenza sia al sostegno delle vittime. La violenza di genere e il femminicidio stanno purtroppo subendo una escalation spaventosa sul territorio nazionale e il compito degli enti locali deve essere quello di fare tutto quanto sia possibile per portare avanti politiche che possano prevenire questi fenomeni o che possano garantire alle vittime l’assistenza e la sicurezza necessarie. È nostra opinione, ferma e convinta, che il volontariato da solo, per quanto inquadrato e formato dalle strutture socio-sanitarie, non sia sufficiente. Certo, il lavoro delle volontarie che da anni, anche in strutture precarie, portano avanti è preziosissimo, ma questo non può essere sufficiente senza che esista una volontà politica condivisa che porti ad azioni e a progetti che siano ancor più efficaci e capillari. Il progetto “Donna in libertà” è un esempio chiaro di come la volontà e l’impegno di tutti, con gli enti locali come il nostro comune necessariamente in prima linea, possa portare a raggiungere obiettivi sempre più alti».
«La violenza di genere è un problema reale e dobbiamo essere tutti uniti nella sua prevenzione, nell’opera di sensibilizzazione e nell’aiuto alle vittime – continua Paffetti -. Solo così si può sperare di poter raggiungere gli obiettivi e gli scopi prefissati. Da parte di questa amministrazione c’è la volontà forte di proseguire sulla strada intrapresa, forti non solo della sensibilità che fa parte del nostro background culturale e personale, ma anche e soprattutto forti della convinzione che gli enti locali e gli amministratori possono e devono giocare un ruolo fondamentale con le associazioni, fungendo da canale preferenziale nei rapporti di queste ultime con le strutture socio-sanitarie e con gli enti nazionali, quali il Ministero delle Pari Opportunità. Come amministrazione vogliamo ringraziare l’Associazione Olympia De Gouges per il lavoro costante e il costante stimolo a fare sempre di più; vogliamo altresì ringraziare gli altri soggetti coinvolti per aver condiviso, insieme al comune di Orbetello, questo percorso di fondamentale importanza. Un percorso che non può e non deve considerarsi chiuso con il convegno di ieri o con la realizzazione del centro integrato, ma che deve proseguire senza mai abbassare la guardia: un percorso che abbiamo intenzione di seguire senza timore alcuno».