PRINCIPINA – Sono 26 i bambini e i ragazzi diabetici che, accompagnati dai tutor e seguiti dal personale sanitario della Asl 9, hanno partecipato al 34° campo scuola per diabetici, che si è svolto dal 30 agosto al 6 settembre alla fattoria la Principina a Grosseto.
Organizzato dalla Asl di Grosseto, in collaborazione con l’Associazione giovani diabetici (AGD), è finanziato dalla Regione Toscana ed è ormai diventato un appuntamento fisso per i più giovani che soffrono di questa condizione, non solo per i più piccoli, ma anche per quelli che, compiuti i 18 anni, continuano a collaborare a questo progetto in veste di tutor.
Si tratta di un vero e proprio campus, che, da quasi sette lustri, vede i sanitari della Pediatria dell’ospedale di Grosseto, in collaborazione con altri servizi della Asl 9, impegnati nell’educazione di bambini e ragazzi, provenienti da tutta la Toscana.
“Il campo – spiegano gli organizzatori – ha l’obiettivo di dare ai partecipanti strumenti e conoscenze per motivarsi, già da giovanissimi, a costruire i propri criteri di autogestione, in una situazione in cui la capacità di autogestirsi è fondamentale. Il diabete, del resto, non dà dolore e senza questo potente stimolo è facile scivolare nella trascuratezza, se non si è adeguatamente informati e formati.
Il campo, infatti, si articola in lezioni teoriche interattive tenute da esperti e momenti di attività ludica, in cui vengono messi in pratica i concetti appresi durante gli incontri educativi; in questo modo i ragazzi possano confrontarsi con l’autogestione sul campo, abituandosi a convivere con la loro condizione. Si tratta di un’attività importantissima, se si pensa che la Pediatria di Grosseto segue circa 50 ragazzi che soffrono di diabete di tipo 1, con circa 2/3 nuovi casi ogni anno”.
E proprio per rimarcare l’esperienza dell’autogestione, il campus è identificato dal logo “DAI che ce la fai”, dove “DAI” sta per dieta, attività fisica, insulina, i pilastri dell’autocontrollo del diabete, cui abituarsi fin da piccoli
I numeri
Sono poco meno di 800 i bambini e i ragazzi, provenienti da Grosseto e da altre aree della Toscana, che negli ultimi 35 anni hanno partecipato ai campi scuola organizzati in Maremma. A questa attività, inoltre, si aggiungono molte altre iniziative per i bambini più piccoli e per i loro genitori, per gli adolescenti, per i giovani adulti, che devono essere “accompagnati” nel passaggio dalla Pediatria al Centro per gli adulti.
Ai campi scuola, infatti, possono partecipare bambini da 8 a 14 anni (Grosseto ha una esperienza di 34 campi), bambini sino a 8 anni, con i genitori (Grosseto ha una esperienza di 3 campi), adolescenti tra 14 e 18 anni (Grosseto ha una esperienza di 3 campi).
Cosa sono i campi scuola?
Sono momenti di educazione ed addestramento teorico-pratici per l’autogestione della malattia organizzati in forma residenziale, in ambienti extraospedalieri e ai quali partecipano, come docenti, medici ed infermieri, una dietista, una psicopedagogista, un’esperta in animazione, alcuni diabetici guida con funzione di tutor (adolescenti particolarmente preparati ed addestrati), un rappresentante dell’associazione di volontariato (AGD) che collabora all’organizzazione del campo .
La durata di un campo varia dai 7 ai 10 giorni e per tutto il periodo i ragazzi fanno vita comune.
La vita di gruppo stimola l’emulazione, con risultati significativi anche per i più reticenti, che provano, con successo, a farsi da soli l’iniezione d’insulina, regolano la propria alimentazione, eseguono diligentemente e con costanza i vari test per il monitoraggio del proprio stato metabolico.
Allo stesso tempo, gli operatori hanno modo di rilevare le reazioni e le caratteristiche comportamentali di ciascuno dei ragazzi nei confronti della malattia. Non sono, infatti, da sottovalutare anche i problemi di carattere sociale e psicologico che prima o poi questi bambini, una volta diventati adolescenti, si trovano ad affrontare.