MASSA MARITTIMA – Un folto pubblico ha partecipato alla conferenza sulla Sacra Sindone tenuta da Francesco Mallegni nella Cattedrale di Massa Marittima. Gli organizzatori la Parrocchia di San Cerbone Vescovo e Il Centro Studi Storici Agapito Gabrielli sono soddisfatti per il risultato.
La conferenza del professor Francesco Mallegni dell’Università di Pisa, paleoantropologo di fama nazionale ed europea, e profondo conoscitore del Sacro telo di lino che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la sua morte è stata introdotta da Giacomo Michelini che, dopo aver ringraziato Monsignor Carlo Ciattini Vescovo che ha concesso con l’Arciprete Don Sergio Trespi la Cattedrale, ha presentato il denso curriculum del professor Mallegni, che ha studiato i resti di 3mila uomini e donne tra i quali Sant’Antonio da Padova, San Ranieri di Pisa, San Guglielmo di Malavalle, la Beata Libertesca di Buriano, il Venerabile Padre Giovanni Nicolucci da San Guglielmo Agostiniano Scalzo, Giotto, Enrico VII, il conte Ugolino della Gherardesca, i Papi Gregorio VII, Gregorio X di Arezzo, San Timoteo in San Paolo Fuori le Mura e le mummie del Museo Gregoriano Vaticano. Infine ha ricordato ai presenti che la conferenza è stata organizzata in vista dell’ostensione straordinaria della Sacra Sindone che avverrà nella primavera del 2015 in occasione dei 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco.
La conferenza ha detto Giacomo Michelini «è capitata casualmente proprio il primo venerdì del mese, giorno nel quale una pratica devozionale della Chiesa cattolica, la dedica al Sacro Cuore di Gesù. Un Cuore che ha tanto amato gli uomini e in contraccambio non riceve che ingratitudini, disprezzo, sacrilegi in questo Sacramento di amore». «Mallegni ha continuato Michelini, suo ex allievo, non si è spinto mai a parlare della Sindone come del lenzuolo di Cristo, ha parlato dell’uomo rappresentato come dell’uomo della Sindone».
«Non si potrà mai dimostrare scientificamente che i tratti impressi sul lino siano i tratti di Gesù. Interessante è invece, analizzare tutti i particolari del martirio subito dall’uomo che la Sindone rivela, 120 segni di flagellazione, tracce dei chiodi infissi nei polsi, tracce del sangue colato sulla fronte: segni inequivocabili di un martirio lento e doloroso, sopportato, come l’immagine del volto sembra suggerire, con una serenità sovrumana, come solo il Cristo avrebbe potuto».
Ganpiero Caglianone, presidente del Centro Studi Storici Agapito Gabrielli, ha infine portato i saluti e i ringraziamenti del Centro che ha finanziato la pubblicità dell’iniziativa.