GROSSETO – Sono già settanta gli amatori che hanno partecipato alla Marevettamare, la granfondo permanente che è tornata in vita quest’anno. Al momento dell’iscrizione all’atleta viene consegnato un modulo da esibire nei vari punti in cui deve obbligatoriamente passare per farvi apporre il timbro della Marevettamare: a Roccalbegna, Abbadia San Salvatore, vetta Amiata e, al ritorno, Arcidosso e Marina di Grosseto. In tutto 195 chilometri e 2.650 metri di dislivello. La Marevettamare è nata nel 1990, quando un gruppo di ciclisti grossetani, con la collaborazione del comitato provinciale Uisp, decisero di mettersi in gioco. Dopo 24 anni tre amici, Antonio Faralla, Roberto Vannucchi e Stefano Terenzi, sempre con l’aiuto del comitato Uisp e di alcuni sponsor hanno deciso di ridare vita alla manifestazione costituendo l’associazione Marevettamare e creando il sito www.marevettamare.it, in cui iscriversi e scaricare la traccia per il proprio gps. Inoltre sono stati riorganizzati i punti di controllo aggiungendo Cinigiano e recuperate le mattonelle originali degli anni Novanta.
Sono state stipulate delle convenzioni con strutture, alberghi, agriturismi, ristoranti e punti di assistenza tecnica che si incontrano percorrendo il tragitto. «Siamo felici di questi primi mesi di attività – spiega Antonio Faralla, il presidente dell’associazione – per noi è stata una scommessa, in cui abbiamo anche investito e ci fa piacere che la nostra idea sia stata apprezzata. Non soltanto dai grossetani, ma anche dai turisti che abbiamo informato della granfondo attraverso dei volantini. Adesso allestiremo una pagina Facebook per fare in modo che sempre più persone possano seguirci».