FOLLONICA – Società della salute. Ad intervenire, dopo le parole di Agostino Ottaviani, consigliere comunale di Follonica per Fratelli d’Italia, è Giacomo Termine, neo presidente della Sds delle Colline Metallifere e sindaco di Monterotondo Marittimo.
«Evidentemente il consigliere Ottaviani si è perso un passaggio fondamentale nella querelle che ha visto da una parte la Regione Toscana, dall’altra la Corte Costituzionale, rispetto alla legittimità delle Società della Salute. La Regione, infatti, nella propria piena autonomia, ha ritenuto che le indicazioni di soppressione dei consorzi di funzioni tra gli Enti locali, imposte dalla Legge finanziaria 2010, non si applicassero alle SdS. Con questo indirizzo ha recentemente approvato una legge che prevede la permanenza di questi istituti, nel caso in cui i Comuni interessati intendano mantenerli in essere».
«Tant’è che, in provincia di Grosseto, insieme a quella delle Colline Metallifere, continuano ad operare anche il Coeso-SdS per i Comuni dell’area Grossetana e la SdS Amiata grossetana per i Comuni montani».
«Quanto alle accuse di sprechi, è opportuno precisare che, in questi anni, la SdS Colline Metallifere ha permesso economie di scala che hanno avuto ricadute importanti nei servizi ai cittadini, con un costo complessivo del personale, peraltro, inferiore al 15 per cento del bilancio dell’Ente stesso.
Preciso inoltre che i sindaci che siedono negli organi della SdS, l’Assemblea dei soci e la Giunta esecutiva, nonché il sottoscritto, che ricopre la carica di presidente, non percepiscono alcun compenso o gettone di presenza per l’esercizio delle loro funzioni. Ritengo, pertanto, di poter serenamente rinviare al mittente l’accusa di carrozzone dagli enormi costi politici, visto che le spese della SdS coprono il mantenimento di servizi che, anche con forme associative diverse, sarebbero comunque a carico dei Comuni e dell’Azienda sanitaria».
«In ogni caso, come sindaci delle Colline Metallifere, siamo disponibili a confrontarci e ad aprire un dibattito, anche su ipotesi alternative, qualora vengano avanzate proposte costruttive e non polemiche sterili, strumentali e, francamente, superate dai fatti.
Ovviamente senza mettere in discussione l’integrazione socio-sanitaria, secondo le indicazioni della Regione Toscana».