GROSSETO – «La zona industriale del Casone è sottoposta ad attacchi e valutazioni di carattere più strumentale che di sostanza». Antonio Capone, direttore di Confindustria Grosseto, entra nella vicenda della Nuova Solmine, in cui si contrappongono «da una parte un’azienda, la Nuova Solmine, che da anni opera in un settore difficile, e che proprio per questo ha fatto del rispetto delle regole a salvaguardia della qualità e correttezza del processo produttivo e della prevenzione dei rischi per la salute dei lavoratori e del territorio un elemento imprescindibile della propria attività e politica aziendale. Dall’altra il solito comitato di turno che seppur legittimamente si interessa della tutela e salvaguardia di un territorio, pretende a tutti i costi di ergersi a detentore della verità assoluta senza tener conto, ed è questa la vera colpa, degli effetti che, per una moltitudine di lavoratori e famiglie, le loro azioni rischiano di avere».
«Senza analizzare i fatti che credo ormai noti, ancora oggi sono riportate sulla stampa affermazioni da parte di un rappresentante dei comitati, che pur in assenza di elementi e/o notizie di qualche utilità nel merito della vicenda, ivi compresa l’apparente attuale infondatezza di procedure in corso dirette ai titolari dell’azienda in questione – prosegue Capone -, si erge a giudice non solo dei comportamenti dell’azienda, ma anche di quelli dei rappresentanti delle istituzioni locali che semplicemente hanno presentato le azioni adottate dagli enti che dirigono e la correttezza delle stesse. Qual’è lo scopo e la motivazione di tanta animosità. Da tempo la zona industriale del Casone è sottoposta ad attacchi e valutazioni di carattere più strumentale che di sostanza. Allora c’è da chiedersi se è possibile immaginare uno scenario senza l’area industriale del Casone nella nostra provincia, anzi è possibile immaginare uno scenario senza industrie, o magari senza neanche piccole e medie imprese, senza alberghi, senza in una parola attività produttive e quindi senza lavoro? È possibile pretendere di partecipare e vivere in una società evoluta come la nostra pretendendo e godendo solo del meglio senza assumersi l’onere e la responsabilità del giusto?».
«Perché è questo quello cui stiamo assistendo da anni, la sistematica, come se non bastasse la burocrazia e l’eccessiva imposizione fiscale, contrarietà a qualsivoglia (chiaramente con le dovute misure) iniziativa di carattere industriale e/o produttivo, da parte per lo più di soggetti, i comitati e/o la semplice strumentalizzazione politica, che si ergono appunto ad arbitri e giudici di vicende, storie e destini che per loro natura meritano certo attenzione e vigilanza, ma anche responsabilità e rispetto per tutti coloro che sono coinvolti e partecipano a quei destini, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, lavoratori e famiglie – precisa il direttore di Confindustria -. Confindustria Grosseto, nel massimo rispetto delle indicazioni normative, dei valori etici e morali nei quali si riconosce, esprime oggi tutto il proprio sostegno nella vicenda che interessa la Nuova Solmine, ma soprattutto esprime il proprio sostegno agli imprenditori e lavoratori che tutti i giorni tentano, con il proprio lavoro, nonostante le oggettive difficoltà che purtroppo anche la crisi comporta, di salvaguardare quel patrimonio di impegno, responsabilità, conoscenza e capacità che hanno contribuito a costruire e migliorare la nostra società spesso danneggiata da soggetti con la smania di protagonismo ad ogni costo».