GROSSETO – Due giorni fa Ascom Confcommercio è uscita sulla stampa lanciando un grido di allarme sulle tariffe Tari, la tassa sui rifiuti, dei comuni grossetani, citando in particolare gli ingenti aumenti di Manciano, Follonica e Orbetello. «Il Comune di Orbetello risponde attraverso le parole dell’assessore all’ambiente Mauro Barbini che si dice indignato delle nostre dichiarazioni, ma l’indignazione è nostra e delle aziende che rappresentiamo – dichiara il direttore Confcommercio Paolo Coli – Forse Barbini non è al corrente della nostra richiesta di confronto inviata il 9 maggio scorso, né tantomeno di quella avanzata in data 14 agosto congiuntamente a Federalberghi, Faita Federcamping, Fipe e Sib (ovvero tutte le principali categorie del comparto turistico), richieste alle quali non è stato dato riscontro alcuno da parte dell’amministrazione di cui Barbini è assessore».
La Confcommercio chiede già da tempo di conoscere nel dettaglio il Piano Finanziario presentato dalla società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e di poter discutere insieme all’Amministrazione un riequilibrio a sostegno del comparto imprenditoriale, già fortemente penalizzato dalla concorrenza di chi invece gode di esenzioni e facilitazioni, ma questi dati non sono mai stati resi pubblici, né tantomeno condivisi. Le tariffe sono contenute nella delibera del sette luglio, ed i numeri non sono un’opinione: gli aumenti toccano il 146%, così come verificabile nella tabella che mette a confronto le tariffe dello scorso anno con quelle appena deliberate. «La fiscalità locale ha superato i livelli sostenibili dal tessuto imprenditoriale locale – continua Coli – senza dimenticare la tassa di soggiorno, introdotta nel momento della peggiore crisi economico-finanziaria che il nostro Paese ricordi e che ha comportato nuovi adempimenti e minor competitività per le strutture ricettive».
Il direttore Coli conclude: «Per quale motivo il passaggio al gestore unico ha comportato aumenti così elevati per le nostre categorie? Mettiamoci intorno ad un tavolo, analizziamo insieme il Piano dei Costi di Sei Toscana, tentiamo una più equa ripartizione del costo del servizio e ragioniamo sulla minore produzione di rifiuti dovuta al crollo delle presenze di questa stagione ancora in corso. Siamo aperti al dialogo e al confronto, ma se per arrivare a questo si deve passare anche dallo scontro, noi saremo in prima linea a difendere la sopravvivenza delle nostre aziende».