di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – Ci sarebbe monossido di carbonio anche nelle altre tre bombole utilizzate per l’immersione alle Formiche in cui sono morti tre sub di Perugia. I risultati non sono ancora ufficiali, ma farebbero riscontrare la presenza di monossido seppur in quantitativi differenti. In minima percentuale in due delle tre, mentre ci sarebbero tracce più consistenti nella terza. Sono dunque sei, al momento, le bombole analizzate nell’istituto di Bergamo, sei di 35 totali usate per le immersioni in quei giorni. Le tre analizzate ieri sarebbero state utilizzate il giorno precedente, rispetto a quello in cui sono morti Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gianluca Trevani, da altri sub per una immersione all’Argentarola.
L’11 settembre ad essere analizzati, a Vicenza, saranno i compressori utilizzati per insufflare aria nelle bombole. Sarà la stessa Bauer, la ditta che li ha prodotti, a valutare se ci sia stato un malfunzionamento dei compressori e da cosa possa dipendere: se da un difetto di produzione, da una mancata manutenzione, qualcosa che porti il compressore a creare la sostanza velenosa o se invece i compressori abbiano ben lavorato, e si possa eventualmente parlare di una causa esterna. I compressori infatti prendono aria dall’ambiente in cui si trovano, e se vicino, nel momento del riempimento delle bombole, ci fosse stato uno scarico, o qualcosa che emetteva la sostanza letale.