di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
MARINA DI GROSSETO – La promozione del territorio può passare attraverso il turismo, ma non puà prescindere dagli stili di vita sostenibili. Nel convegno promosso da Legambiente, presso il presidio Terramare di Marina di Grosseto, emergono elementi che vanno in una direzione delineata per il territorio maremmano. «La Maremma è il laboratorio ideale per le attività sportive all’aria aperta – osserva Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente -. Questo territorio può crescere ancora molto proponendo più turismi differenti e i visitatori potrebbero essere interessati non solo a quello che vedono, ma anche a quello che fanno».
Secondo Giancarlo Farnetani, sindaco di Castiglione della Pescaia «Occorre fare sistema proponendo una rete territoriale collegata al turismo e agli stili di vita corretti. Un esempio arriva dalle piste ciclabili che vanno perfezionate, ma al tempo stesso sono ancora poco utilizzate. Occorre sensibilizzare i cittadini». «La salute non dipende dalle prestazioni sanitarie – precisa Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso -, ma dipende dagli stili di vita. Moltissime delle nostre malattie sono dovute ai nostri comportamenti errati. Fumo, cibo e scarsa attività motoria, sono le principali cause».
Per questo motivo nel presidio Terramare, contemporaneamente al convegno, si sono svolte tante attività sportive come canoa, sup e surf, dedicate ai bambini e realizzate dagli educatori. «Far conoscere ambiente e mare è il nostro obiettivo che abbiamo intrapreso anche con le scuole – osserva Maurizio Zaccherotti, presidente Terramare -. Abbiamo introdotto nuovi itinerari da visitare nel territorio, in modo che questo sia funzionale nel dare possibilità di sviluppo nel settore turistico-sportivo». il presidio Terramare, tra l’altro, è ospitato all’interno del club velico Marina di Grosseto: «Siamo contenti di questa collaborazione – spiega il presidente Piero Romeo -, perché ci permette di integrare la vela con altri sport. Per noi rimane fondamentale lavorare con i ragazzi del posto». «Per noi parlare di sport è un diritto, non certo un privilegio – ha aggiunto Alberto Barazzuoli, vicepresidente della Uisp -. Tutte è legato ad un principio di solidarietà, però parlare di progetti come le ciclabili fa capire che stiamo andando verso la giusta direzione».