RISPESCIA – Amnesty International Grosseto presente a FestAmbiente con un suo stand, il giorno 11 Agosto darà il via alla serata con una canzone per Amnesty alle ore 20.30 e a seguire parteciperà con Salvatore Quitadamo di Amnesty International sezione Italia al dibattito per la presentazione del Film documentario “Çapulcu:Voci da Gezi“ che sarà proiettato nello spazio clorofilla film festival di FestAmbiente Rispescia.
Il film documentario di Benedetta Argentieri,Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi e Stefano Zoja, ha conquistato il prestigioso Amnesty International Award, per l’opera più rappresentativa in difesa dei diritti umani. Tale opera cinematografica è il risultato di un viaggio in Turchia, durante l’occupazione pacifica di Gezi Park che Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi e Stefano Zoja hanno intrapreso dopo essersi conosciuti per la comune partecipazione all’associazione ceCINEpas di Milano e aver sentito di voler raccontare cosa stesse succedendo a Piazza Taksim.
Le proteste hanno avuto origine da un sit-in di una cinquantina di persone che manifestavano contro la costruzione di un centro commerciale al posto del Parco Gezi a Istanbul. Un’istantanea su quanto hanno visto e su quanto è stato loro raccontato da una pluralità di manifestanti, diversissimi tra loro e uniti da un’inaspettata alleanza contro gli abusi del potere. Una sommossa pacifica, un movimento partito dal basso, inutilmente repressa dal governo.
La causa principale della protesta è la proposta di rimozione del parco Gezi, uno dei pochi spazi verdi presenti nella parte europea di Istanbul, al suo posto sarebbe dovuta sorgere una ricostruzione in stile ottomano della Caserma Militare Taksim, demolita nel 1940. Il piano terra del nuovo edificio ricostruito avrebbe dovuto ospitare un centro commerciale, i piani superiori degli appartamenti di lusso. Tale protesta ha avuto risonanza nazionale dopo che i manifestanti sono stati attaccati dalla polizia e ciò ha portato ad ampliare il motivo del dissenso verso istanze politiche più generali, dando infine vita a manifestazioni in tutto il Paese represse violentemente dal governo. L’indignazione causata da un uso sproporzionato della forza nei riguardi di un movimento essenzialmente pacifico, ha esteso il dissenso oltre i confini nazionali, con manifestazioni contro Erdoğan in paesi di tutto il mondo e la critica della comunità internazionale espressa anche per vie ufficiali, come nel caso dell’Unione europea, dell’ONU e degli Stati Uniti. Un film da non perdere.