di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
GROSSETO – Era quasi un impresa familiare, con l’uomo che portava la merce da Napoli e la donna che lo aiutava nello spaccio. Tutto in casa, da quando i carabinieri del Norm di Orbetello, a giugno, avevano arrestato il socio dell’uomo, un tunisino di 25 anni. Tutto era partito a marzo scorso, quando i militari avevano trovato alla stazione un uomo di Fonteblanda con 3 grammi di eroina. L’uomo aveva affermato di averla acquistata non solo per se setsso ma anche per il fratelolo e per alcuni amici. Poi aveva fatto il nome dello spacciatore. Erano partite le indagini, e in breve tempo i carabinieri avevano beccato lo spacciatore di ritorno da Napoli, dove andava più volte a settimana, con due ovuli di eroina per un totale di 96 grammi, inseriti nell’intestino. Il tunisino era stato arrestato, e le indagini si erano quindi concentrate sul socio, tunisino anche lui 29 anni, che vive a Grosseto con la compagna italiana di 26 anni. L’uomo aveva iniziato a fare i viaggi a Napoli in prima persona, oltre che a spacciare in casa propria alla stazione o davanti alla scuola media Alighieri.
Anche la moglie dava una mano, coprendolo, ma anche cedendo la sostanza stupefacente ai clienti affezionati che andavano ad acquistarla direttamente a casa della coppia. Questo nonostante i due avessero anche una bambina di 5 mesi. I clienti erano tra i più disparati, tra i 20 e i 40 anni, a portare l’eroina era lui, 100 grammi ogni due tre giorni, per un giro d’affari di 2 mila euro al giorno. La droga arrivava con un grado di purezza del 40%, poi veniva tagliata e rivenduta con una purezza del 10%. in aklcuni casi la sostanza era atgliata anche con la ketamina. Il tunisino non manteneva contatti telefonici con i fornitori. Quando aveva bisogno andava diretto a Napoli, alla fonte. Poi ripartiva con il treno. Per depistare i militari a volte cambiava convoglio. Una sera, poco dopo l’arresto dell’amico, è arrivato sino a Livorno. Ha dormito lì e ripreso un treno per Grosseto. L’uomo è stato arrestato e condotto al carcere di Grosseto, mentre per la compagna è stato emesso obbligo di dimora presso il comune di Grosseto.