CAPALBIO – Per l’edizione 2014 di capalbio Art (che si svoplgerà dal 1 al 13 agosto) gli organizzatori hanno scelto di focalizzare lo sguardo su due momenti della vita di particolare rilevanza psicologica e umana, due momenti di passaggio e di trasformazione, il primo iniziale e l’altro conclusivo. Malgrado le differenze, sono entrambi due momenti in cui si elabora la perdita di qualcosa, l’infanzia nel primo caso, la giovinezza nel secondo, per accedere e accettare la trasformazione. Sia la vita adulta che la vecchiaia e la morte rappresentano le tappe decisive, inevitabili e universali del ciclo vitale, momenti entrambi difficili e spesso dolorosi da vivere ed elaborare. L’inquietudine, la confusione, il rifiuto, la speranza o la disperazione caratterizzano emotivamente queste fasi di passaggio e i film che sono stati scelti cercano di mettere in scena, raccontare e rappresentare proprio questi caleidoscopici vissuti.
Un’edizione della rassegna monotematica, quella del 2014, che non rinuncia alla propria caratterizzazione, imperniata sull’impegno sociale: oltre a essere fasi di passaggio, le due età prese in esame rappresentano tappe in cui gli individui possono essere anche estremamente deboli e CapalbioArt non rinuncia a sottolineare anche questo aspetto, toccando delle tematiche delicate che caratterizzano tali fasi. L’inadeguatezza della famiglia nel traghettare gli adolescenti nell’età adulta, l’importanza di un gruppo in cui tentare embrionali approcci sociali, sono soltanto alcuni degli aspetti che le pellicole evidenziano, per quanto concerne la trasformazione dei bambini in adulti. “NOI SIAMO INFINITO”, per esempio, è il passaggio virtuoso di un adolescente, proveniente da una famiglia disfunzionale, all’età adulta, iniziato alle relazioni sociali da un gruppo in cui i suoi pari, altri adolescenti, lo accolgono, passaggio che nella pellicola “BLING RING” non avviene, in quanto il gruppo è la cassa di risonanza di un disagio soggettivo e la socialità, pittosto che opportunità di crescita, diviene “branco”.
Per quanto concerne il passaggio dal vigore della giovinezza al più pacato momento dell’invecchiamento, sono stati messi in risalto sia l’importanza della vicinanza degli affetti nell’affrontare una tale transizione che non tutti accettano, sia le conseguenze di un rifiuto ostinato. “GLORIA” è una pellicola che racconta la terza età come il compimento del percorso di una donna e la riuscita creativa del passaggio, mentre in “LAST VEGAS” la non accettazione dell’età che avanza fa virare i personaggi verso il patetico.
Come di consueto, inoltre, non mancheranno ospiti speciali, i quali si metteranno a disposizione del nostro pubblico introducendo le pellicole e commentandole.
Le età dell’inquietudine, in conclusione, è fatta di film che faranno riflettere, ma che riusciranno anche a divertire e a far sorridere, adatte al pubblico, di cui ormai, dopo quattordici anni di programmazione estiva, pensiamo di conoscere gusti ed esigenze.
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