MONTEROTONDO MARITTIMO – «Prima di parlare del futuro dell’impianto di Carboli si faccia chiarezza sulle cause della morte dei due operai all’impianto di compostaggio di Aprilia». Lo dice il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine, che afferma «Una delle questioni più delicate che ho ereditato dalla precedente amministrazione è sicuramente l’impianto di Solemme in Loc. Carboli. A settembre di quest’anno ci sarà la sentenza del ricorso fatto dalla stessa azienda contro la non adozione del piano attuativo del possibile digestore anaerobico, su cui grava una richiesta di risarcimento danni pari a 8 milioni di euro; inoltre in questi 5 anni i precedenti amministratori non sono riusciti a risolvere alcune criticità presenti, quali le emissioni odorigene e una viabilità francamente inidonea».
«Al fine di tutelare il più possibile l’ente che amministro – prosegue il sindaco – ho preso contatti con l’azienda per esigere la definizione, mediante specifico accordo, dei seguenti aspetti di primaria rilevanza: miglioramento delle condizioni di sicurezza sulla S.P. di Carboli; risoluzione del problema delle emissioni odorigene; attuazione di forme di monitoraggio ambientale. E’ di ieri la notizia dei drammatici fatti avvenuti all’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia in provincia di Latina, con la morte di due lavoratori. A nome dell’Amministrazione comunale e dei cittadini che rappresento, mi unisco al dolore delle famiglie dei due operai. Aggiungo anche che, prima di confrontarci con Solemme su un ipotetico impianto di digestione anaerobica in località Carboli nei pressi di Monterotondo Marittimo, è opportuno sia fatta chiarezza sulla causa delle morti avvenute nell’impianto di Aprilia in modo tale da stabilire se queste sono causate da impliciti rischi dovuti alla tipologia dell’impianto o da cause di altra natura».