SANTA FIORA – Sarà una settimana insolita quella di Santa Fiora in musica. Si parte questa sera con l’omaggio al più grande poeta della musica italiana, Fabrizio De Andrè:
Mercoledì 30 luglio alle ore 21.15, all’Auditorium della Peschiera, la vita e le canzoni di De Andrè verranno interpretate da una formazione dinamica ed originale. Sarà un viaggio intenso ed appassionato attraverso la lunga produzione artistica di De Andrè di cui verranno proposte le più belle e note canzoni.
Alessandro Ristori – chitarra e voce
Fabio Roveri – chitarra, bouzouki e cori
Alessandro Moretti – fisarmonica
Mauro Maurizi – contrabbasso e basso elettrico
Andrea Nocentini – batteria
Lorenzo Nocentini – percussioni
Venerdì 1 agosto alle ore 21:15 al Nuovo Teatro Comunale si esibirà il duetto trombone/pianoforte di Andrea Conti, Primo trombone dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e il pianoforte di Désirée Scuccuglia.
Andrea Conti
Allievo dei professori Giulio Gabbiani e Giuseppe Mangione presso la Scuola di Musica “G. Verdi” di Prato si è diplomato nel 1985, all’età di 18 anni, come privatista presso l’Istituto Musicale “P. Mascagni” di Livorno. Successivamente ha studiato con Vinko Globokar e con William Cramer, docente della Florida State University.
Ha continuato questa esperienza con docenti americani sia con periodi di studio a Chicago, dove ha avuto modo di frequentare, tra gli altri, A. Jacobs, E. Kleinhammer,C. Vernon e F. Crisafulli, sia con Masterclass in Italia, Svizzera e Germania con C.Vernon, A. Conant e J. Alessi.
È vincitore di audizioni presso l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “A. Toscanini”, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Giovanile della Comunità Europea “E.C.Y.O.”, e di concorsi presso il Teatro San Carlo di Napoli (1º Trombone dal febbraio 1987 all’aprile 1988), il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Comunale di Firenze “Maggio Musicale Fiorentino” (1º Trombone dal 1988 al 1997), il Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera “Bayerische Staatsoper” (1. Solo-Posaunist dal 1997 al 2003) e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, dove dal Giugno 2003 ricopre il posto di 1º Trombone. Dall’Aprile 2008 è docente di Trombone presso la Scuola Universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.
Désirée Scuccuglia
Dopo aver intrapreso da giovanissima lo studio del pianoforte, si è diplomata con il massimo dei voti, la lode e menzione d’onore con F. Mastroianni. Ha conseguito il Diploma di alto perfezionamento del Corso triennale di musica da camera presso la Fondazione Accademia di Santa Cecilia in Roma, sotto la guida di R. Filippini, con il massimo dei voti e vincendo il Premio Guarino, riservato ai migliori diplomati. Per approfondire le problematiche della didattica, si è dedicata allo studio della pedagogia ottenendo la specializzazione in Didattica della Musica nel Corso biennale di Perfezionamento post lauream dell’università di Roma “Tor Vergata” con il massimo dei voti, laureandosi successivamente anche presso il Corso di laurea di II livello in “Discipline musicali: Pianoforte – indirizzo solistico” presso il Conservatorio “G. Braga” di Teramo con la votazione di 110 / 110 e lode. Tra gli insegnanti, M. Marvulli (Accademia Musicale Pescarese), Bruno Canino e Lucia Passaglia.
Vincitrice di numerose borse di studio e concorsi, sia solistici che di musica da camera (Vittorio Veneto, Stresa, European Piano Competition Torino, Premio “P. Barrasso” etc.), dall’età di 12 anni tiene recital per le più importanti associazioni in Italia ed all’estero.
Si è esibita come solista con diverse orchestre italiane in musiche di Mozart, Beethoven, Schumann, Saint-Saens, Casella e Respighi. Da sempre attiva in formazioni cameristiche si è perfezionata per la musica da camera con il Trio di Trieste, il Trio di Milano e con R. Filippini. È stata assistente del M° Filippini al Campus Internazionale di musica di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona. Ha collaborato, sempre in qualità di assistente al pianoforte, ai corsi di formazione orchestrale dell’O.G.I. (Orchestra Giovanile Italiana – Fiesole (docenti M. Pierobon tromba – R. Bobo, tuba) presso la Fondazione “A. Toscanini” di Parma (R. Baborak, corno) e presso i Corsi Speciali della Scuola di Musica di Fiesole (G. Corti, corno, M. Pierobon, tromba, R. Bobo, tuba) e in corsi e masterclass tenuti dalle principali prime parti delle più importanti orchestre mondiali.
Attualmente collabora in qualità di assistente al pianoforte nei master internazionali di perfezionamento di timpani, percussioni e trombone dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia in Roma, presso i corsi di alto perfezionamento dell’Accademia Italiana del flauto e riveste il ruolo di pianista d’orchestra e di assistente musicale presso l’Orchestra Sinfonica di Roma.
Ha registrato il Concerto op.69 per pianoforte, archi e percussioni di A.Casella per Naxos , il Concerto a 5, la Fantasia Slava ed il Concerto Misolidio di O. Respighi per Brillant Classic, in qualità di solista con l’Orchestra Sinfonica di Roma.
Per la stessa Istituzione, con cui collabora dal 2004 in qualità di pianista e celesta d’orchestra nelle stagioni sinfoniche e nelle principali tournée all’estero, ha rivestito il ruolo di “assistente musicale alla produzione” nei progetti discografici che vedono l’OSR impegnata nella registrazioni delle opere integrali di Martucci, Casella, Respighi, Petrassi etc per le case discografiche Naxos, Brillant e Sony.
Sabato 2 agosto alle ore 21:15 al Nuovo Teatro Comunale. Continua l’estate in musica, classica e non solo, nel comune amiatino. A interpretare la musica classica ai massimi livelli, domani sera sarà il duo composto da Silvana Dolce (Violino) e Giovanni Auletta (Pianoforte).
Programma
La ‘Sonata’ per Violino e Pianoforte
Il concerto prevede una breve e informale chiacchierata con il pubblico sul programma presentato, come guida all’ascolto.
W. A. Mozart
Sonata in mi minore Kv 304
– Allegro
– Tempo di Menuetto
R. Schumann
Sonata in la minore op. 105
– Mit leidenschaftlichem Ausdruck
– Allegretto
– Lebhaft
César Franck
Sonata in la maggiore
– Allegretto moderato
– Allegro
– Recitativo-Fantasia
– Allegretto poco mosso
Silvana Dolce
Diplomata con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Massimo Marin presso il Conservatorio di Torino, si è perfezionata con Dora Schwarzberg e con Salvatore Accardo. Ha frequentato, nella formazione Violino e Pianoforte, il corso di musica da camera tenuto da Dario De Rosa presso l’Accademia Ducale di Genova e le lezioni del Trio di Milano presso la Scuola di Musica di Fiesole.
È stata primo violino di spalla dell’Orchestra Filarmonica di Torino, dell’Orchestra Stabile di Como, della Compagnia d’Opera Italiana, dell’Orchestra Giovanile dell’Accademia di Santa Cecilia e del 1994 al 1998 ha ricoperto questo ruolo nell’Orchestra di Ivrea.
Oltre ad aver eseguito, con quest’ultima compagine, le Quattro Stagioni di Vivaldi e la Sinfonia Concertante di Mozart all’Auditorium RAI di Torino, ha tenuto concerti da solista accompagnata dall’Orchestra Sinfonica di Crajova (Romania), dalle Orchestre Sinfoniche di Razgrad e di Pleven (Bulgaria) e dall’Orchestra Filarmonica RTV di Kiev (Ucraina) eseguendo i Concerti di Bruch, Beethoven e Sibelius.
Nell’ambito della musica cameristica si è esibita con musicisti quali Giuliano Carmignola, Danilo Rossi, Mario Brunello, Andrea Lucchesini e Alexander Lonquich. Dal 1999 al 2001 è stata il violino del Ravel Piano Trio, con il quale ha vinto il Primo Premio al concorso “S.Fuga” di Torino e al “G.B.Viotti” di Vercelli nel 2000 ed il Secondo Premio al concorso “J.Haydn” di Vienna nel 2001.
Nel 1998 ha preso parte ad un documentario girato dalle televisioni Spagnola e Giapponese al Palazzo Reale di Madrid, suonando in quartetto con Salvatore Accardo gli strumenti Stradivari appartenenti alla Casa Reale di Borbone.
Vincitrice nel 1999 del concorso di Concertino dei Primi Violini presso l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha ricoperto questo ruolo fino al 2009. Dal 2010 si dedica prevalentemente all’attività didattica, curando le sezioni degli archi dei tre diversi gruppi che fanno parte della JuniOrchestra, l’orchestra dei ragazzi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Giovanni Auletta
Nato a Napoli, si è diplomato sotto la guida di Sergio Fiorentino con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio S. Pietro a Majella. Successivamente si è diplomato sotto la guida di Sergio Perticaroli con il massimo dei voti e la lode presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma. Vincitore di alcuni concorsi pianistici (“Schumann” di Macugnaga, “Schubert” di Dortmund, “Città di Senigallia”), è stato ospite di importanti Festival, nelle maggiori istituzioni italiane ed estere, dedicandosi sia al repertorio solistico sia a quello cameristico. Dal novembre 1996, in occasione di una registrazione dal vivo per la Radio Iberica, è membro del prestigioso Quartetto con pianoforte Hemera, nato a Madrid nel 1981, che svolge un’importante attività in Spagna ed in ambito internazionale. Ha inciso per la Emi Classics un doppio cd di opere di F. P. Tosti, che ha ricevuto un premio speciale dalla critica e dall’Istituto Tostiano di Ortona. È laureato con lode in Musicologia presso la Scuola di Paleografia Musicale di Cremona. È docente di Pianoforte presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
Domenica 3 agosto alle ore 21:15 l’Auditorium della Peschiera sarà la perfetta cornice ad una serata dedicata al grandissimo cantautore italiano Giorgio Gaber. L’amore secondo Gaber sarà iterpretato dalla bravissima Rossanna Casale.
A distanza di sette anni dal suo album ‘Il Circo Immaginario’, dal quale è nata una lunga tournée nei più importanti teatri italiani, ecco “Il Signor G e l’Amore” (Artist First), un tributo fortemente voluto da Rossana Casale a Giorgio Gaber che la Fondazione ha entusiasticamente scelto – fra i tanti – di promuovere con il proprio patrocinio.
La collaborazione con la Fondazione, parte già all’indomani della scomparsa dell’artista, per la stima profonda e la lunga amicizia con la figlia Dalia, la sua frequentazione nella famiglia, come Rossana racconta nel volume “Gaber, Giorgio, il Signor G”. Da qui la sua conduzione della serata evento al Piccolo Teatro Strehler, nell’ambito della Rassegna “Milano per Giorgio Gaber” nel 2008 e gli interventi al Festival Gaber di Viareggio nel 2006, replicati nel 2007 e nel 2013.
Dice Rossana:” Quando canti per la prima volta le canzoni di Gaber, sai che non potrai più smettere”.
Di un anno fa l’idea di scegliere dal vasto repertorio gaberiano, la splendida tematica sull’amore, raccontando al pubblico il pensiero su un tema per lui difficile, intimo, pieno di pensieri contrapposti: la verità e la bugia, la libertà obbligatoria e il ritorno necessario, ‘il bisogno di inventare’ e la ricerca del senso, la gabbia e l’abituale, il falso e la tenerezza, il lucchetto, il fuori, il grido e quella parola così difficile da pronunciare: ‘..come ha più senso come ha più valore questo nostro…’.
“Mettere insieme quelle canzoni e contemporaneamente fare la scelta dolorosa di evitarne talune per pudore, perché troppo SUE, ascoltarle e cantarle una dopo l’altra, è come sedersi ad un tavolo con Giorgio Gaber – dice la Casale – e ascoltarlo,a volte serio a volte sarcastico, raccontare della sua vita, ma anche della tua e di quella di tutti “. Ed è per ciò che Rossana, anche in questo nuovo lavoro discografico, chiama a se il jazz,come già per il suo ‘Jaques Brel in me’, senza forzarlo nella sua impronta e senza cambiare il nome degli accordi originali.
” Il jazz apre il racconto alla sua profonda verità, corre ai confini assoluti del creativo, ma cade anche fino al baratro, se è quello di cui necessiti per non tralasciare nulla. Unire il jazz a Gaber, mi conduce ogni volta in una spirale di emozioni che non si può spiegare a parole.”
Nell’album sono presenti due straordinari inediti dell’autore Sandro Luporini- un nome da accomunare sempre a quello di Gaber, perché insieme hanno creato il Teatro-Canzone, condividendo una lunga, immensa storia d’amicizia professionale e umana. Negli ultimi anni, Sandro Luporini ha scritto ancora, e su insistenza di Rossana, ha aperto il suo prezioso cassetto, facendole eccezionalmente il dono di due brani. Due testi inediti che la Casale ha chiesto al musicista Vittorio Cosma di musicare e che lei canta con il peso, l’emozione adulta o il gioco sarcastico che l’autore stesso le suggerisce, riportandoci nuovamente al ‘pensiero gaberiano’.