di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
ROSELLE – 150 metri di mura che di notte saranno illuminate e visibili sin dalla superstrada e un’opera di recupero che ha coinvolto tutto il tratto murario etrusco che cinge Roselle. Un finanziamento da 800 mila euro (di Arcus, la società composta da ministero dell’economia e dei trasporti), destinato a quei luoghi in prossimità degli snodi stradali (in questo caso la senese) proprio per facilitarne la fruizione. Il finanziamento, in più tranche, è servito a realizzare una serie di interventi tra cui, appunto, il consolidamento delle mura. L’ultimo step sarà l’illuminazione dell’anfiteatro che sorge in un’area privata. «Questa è la città madre di questo territorio – ha affermato Gabriella Poggesi della sovrintendenza -. Le sue mura, le mura di Roselle sono Roselle. Perché quando sorgono si stabilisce un dentro e un fuori, si identificano le porte d’accesso e dunque le strade con cui ci si arriva. Di fatto tutta l’area ne viene connotata. Si tratta di tre chilometri e 180 metri di mura: di così conservate, in Etruria non cene sono, furono disegnate da Ximenes e dagli inglesi che nell’800 venivano in Italia. Con questo intervento un chilometro di queste mura è stato restituito alla cittadinanza e, dal tramonto, uno parte sarà illuminata e ben visibile anche dalla senese».
«Il turismo, ambientale, sportivo o culturale – le fa eco il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi –, è una delle direttrici per lo sviluppo di questo territorio. Roselle è una delle città della dodecapoli etrusca, per questo abbiamo sposato un progetto di valorizzazione che punta a far divenire il territorio etrusco patrimonio dell’umanità. Abbiamo ricevuto i primi sei milioni di euro per l’ex polo termale di Roselle che diventerà il centro di documentazione degli etruschi, per creare una meta anche per i turisti». Il progetto ha visto la riqualificazione e il consolidamento di 320 metri di mura pericolanti (si tratta di muri a secco, nonostante i blocchi ciclopici che li compongono). Sono state ripulite dalle piante e asportata la terra che nei secoli, dilavata dalle acque, si era appoggiata sulle mura scendendo dalle colline. Sono state consolidate alcune porzioni e riposizionato quei blocchi la cui provenienza era certa così da ricreare fedelmente la situazione originaria senza creare falsi.