BURANO – Una comunicazione inaspettata giunta per posta alla sede capalbiese del Wwf. Un’altra prova di quanto le oasi gestite dalla più grande organizzazione mondiale rimangano nel cuore delle persone che le visitano, e di quanto siano fondamentali, non solo per la conservazione, ma anche per l’economia locale.
Sono sempre di più le persone che decidono di venire in Maremma anche e soprattutto per visitare le tre Oasi grossetane: il lago di Burano, la Laguna di Orbetello e Bosco Rocconi a Roccalbegna. Tre gioielli che rappresentano la storia della conservazione in Italia e la storia dello stesso Wwf .
Proprio a Burano nel 1967 il Wwf decise di creare la prima oasi italiana e da allora si sono avuti continui riconoscimenti, a livello scientifico, formale e da parte dei tanti visitatori ammaliati dal fascino della zona umida, della duna e del mare, dai branchi di moriglioni, di fenicotteri, di aironi, ma anche dal profumo della macchia mediterranea, dal canto degli uccelli, dai colori del mare e dall’integrità della spiaggia, che i volontari del WWF puliscono manualmente ogni anno. Proprio a Burano nel 1989 è stato costruito il primo sentiero fruibile anche dalle persone diversamente abili, è nato il primo giardino per le farfalle, la prima sala per proiezioni tridimensionale, proprio qui è nato il Gruppo lontra Italia e recentemente il Gruppo italiano per la salvaguardia dei rondoni, e alla fine questo lavoro silenzioso continua a portare grandi soddisfazioni.
«Un riconoscimento spontaneo questo dei visitatori dell’oasi che hanno lasciato una recensione su TripAdvisor – spiegano dal Wwf -, che ci inorgoglisce ancora di più, che ci sprona ad andare avanti con lo stesso entusiasmo che fino ad oggi ci ha caratterizzato».