GROSSETO – Più efficacia e sicurezza nella prevenzione delle patologie del collo dell’utero. È l’obiettivo di un nuovo metodo per effettuare il cosiddetto “striscio” utilizzato nelle strutture della Asl 9, a partire dal primo di luglio. In sostanza, con un solo prelievo possono essere effettuati più esami per la ricerca di eventuali patologie, senza che le donne debbano effettuare un ulteriore seduta nell’ambulatorio ostetrico.
“Con questo sistema (detto “strato sottile”) il materiale raccolto, anziché essere strisciato su un vetrino, viene inserito in un flaconcino contenente un liquido in modo tale che possa essere ridotto significativamente il numero dei test citologici inadeguati”, spiegano i medici del Misericordia.
Il vantaggio è significativo: intanto le donne il cui test dà esito positivo, che quindi richiede un ulteriore esame di approfondimento, non devono ripetere il prelievo perché gli accertamenti successivi vengono effettuati sullo stesso campione; inoltre, il numero dei campioni inviati in lettura all’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (ISPO) di Firenze è minore, perché solo uno per ciascuna donna.
Il nuovo test è gratuito per le donne che rispondono all’invito della Asl per lo screening, mentre comporta il pagamento di un ticket, in base alla fascia di reddito, per chi lo esegue su richiesta medica, fuori dal programma regionale di prevenzione dei tumori del collo dell’utero.