SANTA FIORA – Teleriscaldamento e polemiche nel comune amiatino. Il gruppo consiliare “Un comune per tutti”, torna sul tema del teleriscaldamento a Santa Fiora, presentando una mozione a firma dei consiglieri Giacomo Albertini, Riccardo Ciaffarafà e Paolo Vichi. «Dall’ultima settimana del mese i maggio si sono verificate numerose interruzioni del servizio di teleriscaldamento – spiegano i consiglieri -, privando gli utenti dell’acqua calda sanitaria. Tali guasti hanno interessato sostanzialmente tutto il territorio comunale, con conseguente sospensione del servizio che in alcuni casi si è protratto per alcune settimane, provocando notevoli disagi. La maggior parte dei contratti di fornitura in essere sono in regime forfettario, quindi gli utenti si trovano nelle condizioni di dover pagare anche per un servizio che, per periodi prolungati, non ha ricevuto. Inoltre, sia nel contratto di servizio, sia nel regolamento di fornitura non esisterebbe una clausola specifica relativa ai rimborsi da effettuarsi per interruzioni del servizio, ma solo richiami generici e non disciplinati». Per questo motivo, i consiglieri di “Un Comune per tutti”, impegnano il sindaco Federico Balocchi, attraverso la mozione: «A intervenire sulla Società Amiata Energia, affinché siano detratti dalle fatturazioni degli utenti del teleriscaldamento, ovvero che siano rimborsati tutti i periodi, trascorsi e futuri, interessati dalle interruzioni nell’erogazione del servizio».
Anche il partito di Rifondazione Comunista del comune amiatino, interviene sulla questione e sferra l’attacco sempre sul tema del teleriscaldamento. «Due giorni dopo le elezioni amministrative del 25 maggio è iniziata una serie di guasti con conseguenti interruzioni al servizio di teleriscaldamento. In alcune aree la mancanza di acqua calda sanitaria si è protratta per oltre dieci giorni. Abbiamo raccolto una fondatissima indiscrezione che ci ha rivelato che le rotture erano già in essere da qualche tempo, cioè prima del voto, e che si è ovviato ai guasti aumentando a dismisura la potenza del pompaggio dell’acqua calda nelle tubazioni principali, con il rischio, sempre come ci è stato spiegato, di un serio danneggiamento al sistema di pompaggio e alle tubazioni stesse. Chi deteneva e ancora detiene il potere a Santa Fiora si sarebbe così premurato di nascondere tutto per paura di conseguenze politiche negative, e visto l’esito finale delle elezioni (sconfitta delle opposizioni per soli 12 voti) questo temporaneo insabbiamento, degno dei peggiori regimi dittatoriali, è stato determinante».
«Bassa politica a parte, la grande quantità e concentrazione delle rotture sta ad indicare un’estrema fragilità delle tubazioni e degli impianti in generale. Stanno cedendo le saldature? La protezione contro le correnti vaganti è insufficiente o inesistente? Oppure si tratta del cedimento strutturale causato dalla scarsa qualità del materiale usato? Qualunque sia tra queste ipotesi, una cosa è certa: le perdite continue fanno supporre un futuro incerto rispetto alla durata dell’impianto, e questo è un serissimo problema. Sì, perché se dopo così poco tempo le tubazioni fossero da sostituire, si capisce bene che i costi sarebbero tali che ci troveremmo di fronte alla fine di questo servizio pubblico – aggiungono -. Da anni Rifondazione Comunista conduce una battaglia per vederci chiaro, per denunciare i responsabili di questa situazione, compresi gli amministratori comunali che nulla hanno fatto per tutelare i cittadini, neppure sul fronte tariffario. Non a caso le fatture che stanno arrivando, relative al 2° acconto della stagione termica 2013/2014, presentano un aumento medio che si aggira intorno al 7% rispetto alla stagione precedente. Ciò rende il servizio costoso come in nessun altro luogo che si approvvigioni allo stesso modo. Non solo sono inetti, ma anche spudorati».