di Barbara Farnetani
SCARLINO – «Ci siamo visti recapitare bollettini per pagare lo smaltimento della spazzatura, attività che però il comune non svolge». Sono indignati alcuni esercenti del Porto di Scarlino che in questi giorni si sono visti recapitare i bollettini per il pagamento della Tari. «Peccato – afferma Luciano Rigli uno dei commercianti – che questa attività il comune non la svolga, e che il servizio sia fornito dalla Promomar, come previsto dal regolamento del porto così come approvato con delibera comunale N° 28 del 23. 06 2011. Noi già paghiamo alla Promomar».
«La concessione – proseguono i commercianti – prevede che la raccolta rifiuti, sia di mare sia di terra, venga delegata (all’interno dell’area concessionata) alla Promomar (art. 6 del regolamento del porto da vedere a questo LINK). L’amministrazione comunale, in completa dimenticanza dell’accordo, sta chiedendo a molti occupanti dei fondi commerciali all’interno del porto, il corrispettivo per la raccolta dei rifiuti. Mai nessun netturbino si è visto all’interno dell’area. Le funzioni oggetto della concessione del porto, sono elencate nell’articolo 7 del regolamento, tali funzioni, nessuna esclusa, il comune le avrebbe dovute tariffare (art 19 comma 7 regolamento del codice della navigazione), attraverso la tariffazione con il numero degli addetti, la pubblica amministrazione può stabilire la durata di una concessione. In sostanza, il comune non fa quello che dovrebbe fare, ovvero tariffare i servizi, e ne pretende l’incasso diretto relativamente alla nettezza. Quello che emerge – conclude – è l’incopetenza del Comune a gestire il porto con il rischio di rendersi responsabile anche di illeciti penali».