GROSSETO – «Ancora una volta i cittadini italiani onesti e soprattutto gli agricoltori saranno chiamati a coprire i danni di un gruppo di furbetti». Dura posizione del presidente provinciale della Cia Enrico Rabazzi in merito alla vicenda delle quote latte e alla richiesta formale della Commissione Europea che impone al nostro Paese il recupero di 1,4 miliardi di euro di multe per il superamento delle quote tra il 1995 e il 2009.
«Ad oggi l’incapacità dell’Italia ad assicurare il recupero effettivo di queste multe, oltre a compromettere gli sforzi europei per stabilizzare il mercato dei prodotti lattieri, ha provocato distorsioni di concorrenza tra i produttori che, con estrema difficoltà, hanno rispettato le direttive e coloro che, in barba al danno al sistema Italia, non hanno rispettato le quote latte. Una questiona che avrà conseguenze anche nella nostra Provincia – precisa Rabazzi -. Nel corso di quest’ultimo decennio il nostro territorio ha registrato una lenta ma costante riduzione di aziende che producono latte».
«Il problema non è solo relegato al mondo agricolo. Il mancato recupero delle multe, corrisponderà a un onere che tutti i cittadini, indistintamente, saranno chiamati a pagare – precisa Rabazzi -. In Provincia di Grosseto le aziende produttrici di latte generano un fatturato diretto di circa 180 mila euro ciascuna. Se si fa la somma e si aggiunge l’indotto credo che il dato economico non possa essere sottovalutato. Mi auguro che il semestre italiano sia occasione anche per far vedere all’Europa che il nostro Governo non ha paura di punire chi non rispetta le regole e continua a vivere e a farsi beffa dei tanti cittadini onesti».