GROSSETO – «La polemica sul regolamento delle attività rumorose che da mesi impazza sui giornali e sui social network è, come in molti altri casi, frutto di analisi superficiali, impressioni, preconcetti e scarsa conoscenza delle leggi. La mia intenzione è quella dunque di fare chiarezza in una materia che, mi rendo conto, non è semplice». A parlare è il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi che fa il punto sulla normativa per le “attività rumorose”. «La legge nazionale stabilisce dei limiti ai decibel per le attività rumorose e le regioni stabiliscono a loro volta norme e regolamenti attuativi che valgono per ogni comune – prosegue Bonifazi -. In Toscana vale quindi per tutti lo stesso regolamento regionale. All’interno di questo schema esistono delle cosiddette deroghe e dei margini di autonomia che l’amministrazione comunale usa nella maniera più elastica e creativa possibile. Fuori da questa cornice ci sono solo chiacchiere, voci e sensazioni».
«In queste settimane la Regione Toscana ha comunque approvato delle modifiche al suo regolamento, che diventeranno operative dal momento della loro pubblicazione sul BURT – continua il primo cittadino -. Con questi interventi si fa un po’ di chiarezza; innanzitutto si dice esplicitamente che per le deroghe semplificate non c’è bisogno del parere preventivo obbligatorio della Asl (che resta per le deroghe ordinarie relative a iniziative che vanno oltre la mezzanotte e per sforamenti più ampi). Inoltre si consente alle amministrazioni comunali di destinare anche ai privati quella parte di deroghe che erano finora concesse alle attività direttamente organizzate o patrocinate dall’Ente. E ancora si consente che le deroghe ai privati vengano concesse non solo in caso di attività considerate di grande interesse ma anche per tutte le altre. Viene quindi meno il requisito della rilevanza locale o della pubblica utilità per ottenere la deroga. E infine anche nelle zone di categoria 1 e 2 (quelle più protette) si autorizza il ricorso alle deroghe. Cambiamenti importanti, voluti e proposti in particolare dal Comune di Grosseto, che non modificano il limite massimo di decibel consentito e il numero massimo di deroghe assegnabili, ma che ci permetteranno di dare spazio maggiore alle iniziative organizzate da locali, associazioni, stabilimenti balneari e altri soggetti che fanno spettacoli».
«Ma in questi anni il Comune non era stato a guardare. Aveva già diviso per aree il suo territorio per distribuire meglio le deroghe e facilitato la loro concessione nelle zone più turistiche. In questi mesi ha messo in piedi una serie di modifiche regolamentari che individuano le cosiddette aree di pubblico spettacolo (Cassero, Cavallerizza, Cava Roselle, Parco di via Giotto e molte altre), dove è possibile organizzare iniziative escluse dalla regolamentazione – ricorda il sindaco di Grosseto -. Presto le sottoporremo al vaglio del Consiglio comunale anche se noi volevamo trasformare l’intero centro storico in un’unica area di pubblico spettacolo ma l’Arpat ha bocciato tale idea. Pochi mesi fa abbiamo approvato, proprio in sala consiliare, una modifica che già facilita la concessione di deroghe a realtà che organizzano eventi di particolare interesse pubblico e per associazioni di volontariato; tanto per fare un esempio l’esonero per le sfilate di carri allegorici e per le esibizioni di bande cittadine e militari. Insomma: deve essere chiaro che l’Amministrazione non ha alcun interesse a limitare le iniziative e gli spettacoli per strada, in spiaggia, negli spazi all’aperto o nei locali. Noi applichiamo delle regole che tentano di tenere insieme gli interessi di tutti. Possono piacerci o meno e noi abbiamo detto che non ci piacciono e infatti abbiamo ottenuto anche delle modifiche sulla base di nostre specifiche segnalazioni. Ovviamente non è sempre possibile spiegare nel dettaglio questo tipo di argomenti e ancora più difficile è farlo sui social network».