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di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
SCARLINO – Il nuovo impianto per la produzione di sali di ferro è realtà. Con un investimento di 38 milioni di euro la Huntsman, multinazionale della chimica presente in Maremma da anni nello stabilimento di Scarlino, ha inaugurato oggi la nuova linea di produzione che consentirà al gruppo di sviluppare nuovi mercati grazie a prodotti ad alto valore aggiunto.
Un investimento che garantirà futuro allo stabilimento del Casone perché come ha spiegato Simon Turner, presidente “area pigmetns” della Huntsman, questo impianto rappresenta «una pietra miliare per il gruppo, un progetto a lungo termine che permetterà una maggiore competitività sui mercati».
I sali di ferro vengono impiegati in molti settori industriali, tra questi per esempio l’industria del cemento. Grazia ai sali di ferro infatti si trasforma e quindi si rende innocuo il cromo esavalente presente proprio nel cemento, elemento che provoca irritazione e che è stato bandito da una direttiva comunitaria accettata anche al di fuori dei confini dell’Unione europea. Insieme al nuovo impianto è stata realizzata dalla “Edf” con un investimento di 15 milioni di euro anche una centrale “turbo gas” che garantirà la copertura del fabbisogno energetico all’intero stabilimento.
«Oltre a migliorare le perfomance della nostra azienda – ha spiegato Walter Musso, amministratore delegato della stabilimento di Scarlino – questo impianto ha avuto una ricaduta importante sul territorio: il 30% dell’investimento (circa 12 milioni di euro) è stato impiegato dando lavoro a realtà locali e toscane».
Dal punto di vista occupazionale per il nuovo impianto sono stati assunti 15 nuovi lavoratori che si occuperanno della nuova linea di produzione. Per i prossimi due mesi, a collaudo avvenuto, l’impianto sarà sottoposto ad una serie di test poi «da settembre» ha detto Walter Musso «entrerà a regime».
Presenti alla cerimonia di inaugurazione oltre ai vertici della Huntsman, i rappresentati delle istituzioni del territorio e i due assessori regionali Gianfranco Simoncini e Annarita Bramerini insieme agli esponenti del mondo economico grossetano e delle organizzazioni sindacali.
Il futuro di Scarlino – I motivi che hanno spinto la Huntsman ad investire in Italia e in particolari modo in Maremma sono molteplici, ma a pesare di più, nonostante le difficoltà dell’economia, è stata sicuramente l’alta professionalità dei lavoratori del Casone. «Sono tra i più preparati dell’industria italiana – ha specificato il presidente Turner – e qui abbiamo anche trovato una stretta collaborazione con le istituzioni locali e con la regione».
I gessi rossi – Per quanto riguarda la questione dei gessi rossi, uno scarto della produzione dello stabilimento Huntsman, che fino ad oggi veniva stoccato nella cava di Montioni e utilizzato per opere di ripristino ambientale, l’Ad Walter Musso ha spiegato come questo nuovo impianto riesca anche a smaltire una quota del 15% dei gessi prodotti dalle altre linee. Sul futuro invece dello stoccaggio delle quote rimanenti, Musso ha confermato di lavorare per l’individuazione sul territorio di un nuovo sito.
L’impianto: numeri e cifre – L’impianto per la produzione di sali di ferro si estende su una superficie di 1 ettaro e mezzo per costruirlo sono stati utilizzati 1,500 tonnellate di acciaio, 31 chilometri di cavi elettrici, 10 chilometri di tubazioni, 13,5 km di pali di fondazione. Una volta a regime sarà attivo per 24 ore al giorno. Qui saranno impiegati come detto 15 lavoratori che opereranno su tre turni.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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