AMIATA – E’ partita dall’Amiata una vera e propria rivoluzione artistica e sta invadendo l’Europa. Michele Guidarini classe 1981 da giovane talento sta diventando rapidamente un giovane e affermato talento di dimensione internazionale. Dopo i primi passi a Roma, a Parigi lo ha accolto Rue de Beauce e a Berlino la Cell63 art gallery. Le sue opere sono disseminate a Vancouver in Canada, a Hong Kong. Seguono il flusso dell’innovazione artistica, un fiume carsico che unisce il mondo e ovunque vengono esposte aggiungono un anello al loro viaggio (nella foto una precedente mostra dell’artista a Berlino).
Una corsa fatta di performance, grandi e piccoli spazi espositivi, ed una continua, crescente affermazione nel gusto di questo suo stile che sfiora il dark e il pop per arrampicarsi nelle fantasie surreali di un figlio di due pasticceri della Toscana interna.
A Barcellona, nel centro d’arte MUTUO la sua personale avrà una durata e spazi importanti. Dal 3 al 29 luglio Guidarini si farà conoscere in Spagna a Barcellona, città d’arte e di cultura.
“Non siamo sorpresi di come mostruosità, violenze, mutilazioni, lesioni, il degrado o, per meglio dire, la putrefazione del mondo si fissano nei nostri occhi con qualità estetiche consolidate. Noi viviamo uno spettacolo di orrore che non sfugge allo sguardo, anche se possiamo, in alcuni casi, disattivare ogni analisi critica, esausti di così tante informazioni. Ma vi invito restare sulla superficie e di addentrarvi nel mondo di Michele Guidarini. Michele ci cattura con le sue trappole stile Lowbrow con i suoi personaggi e conduce ad un ambiente familiare opprimente. Il dolore è congelato tra pop icone, simboli politici e religiosi, frasi e parole suggestive e altri ingredienti della cultura occidentale.”
Così presenta la mostra Maria Campos, critica d’arte spagnola.