Zalando, da AG a SE
Zalando, la piattaforma online datata 2008, oggi leader in Europa nella vendita di scarpe, capi d’abbigliamento e accessori, ha trasformato la propria forma giuridica in società europea (SE), rafforzando così la solidità della propria immagine e sottolineando il carattere professionale della propria struttura organizzativa.
Abbandonata la forma di società per azioni privata (“Aktiengesellschaft” o “AG”) e seguendo la strada già intrapresa da altre grandi imprese, anche l’azienda tedesca opta quindi per tale status, che mira all’ottimizzazione delle attività interconnesse all’interno dei paesi membri e all’abbattimento dei costi amministrativi e gestionali.
Il cambiamento giuridico che oggi interessa Zalando, un progetto a lungo pianificato, si profila come una risposta concreta all’esigenza di perseguire una struttura adeguata alle dimensioni attuali dell’azienda, concedendole la flessibilità necessaria al suo continuo sviluppo.
Ma in cosa consiste tale trasformazione? Ecco, quindi, alcuni approfondimenti per fare chiarezza sulla definizione e sui vantaggi delle società europee, nonché, in particolare, sulla politica aziendale adottata da Zalando.
Cos’è una società europea
La società europea nasce con l’obiettivo di fornire uno strumento adeguato alla promozione delle attività transfrontaliere, permettendo, al contempo, alle imprese dislocate in stati diversi di fondersi in una società unica, saltando il passaggio obbligato del loro preventivo scioglimento.
In particolare, come sancito dalla norma CE n. 1435/2003, una società europea può costituirsi, secondo differenti modalità: ad esempio, per fusione o incorporazione di s.p.a., provenienti da più stati e soggette a differente regime normativo, o attraverso lo scambio di partecipazioni di varie aziende promotrici, che danno vita a una SE holding. Oppure, ancora, a partire da una s.p.a. di diritto nazionale, che collabori con una società estera da almeno due anni, ma anche, semplicemente, tramite la creazione di un’affiliata comune.
La sua struttura comprende, generalmente, un’assemblea degli azionisti e un gruppo di direzione. A questi ultimi, si affianca un organo amministrativo, in caso di sistemi monistici, o un organo deputato alla vigilanza, nei sistemi dualistici.
Dal punto di vista fiscale, la società europea rappresenta una condizione piuttosto appetibile: tale status giuridico permette, infatti, di determinare un’unica residenza fra le singole società di tutti gli stati membri, rispondendo così a un preciso e unico regime fiscale, ossia quello nazionale.
I vantaggi del nuovo status aziendale
Puntare sulla forma giuridica della società europea porta con sé numerosi benefici.
La trasferibilità della sede da un paese all’altro dell’Unione Europea, un processo reso semplice e immediato da tale status sociale, favorisce la competizione, fra nazioni, sotto il profilo fiscale: l’azienda può così scegliere la propria residenza, in funzione delle prospettive e delle opportunità proposte dai singoli stati. È infatti la sola sede centrale a rispondere della tassazione, regolata dal regime fiscale in cui la stessa trova ubicazione.
Non da meno, uno sguardo attento va riservato al notevole taglio in termini di costi amministrativi e di gestione (un risparmio che, stando ai dati forniti dal Competitiveness Advisory Group of industrialists, si aggira intorno ai 30 miliardi di euro ogni anno). Tali spese sarebbero particolarmente impegnative per tutte quelle aziende che, come Zalando, sono organizzate in filiali distinte, ciascuna altrimenti costretta al rispetto delle norme di ogni differente nazione.
Infine, la possibilità di creare aziende di grandi dimensioni, che accorpano diversi gruppi societari all’interno di un’unica entità, ne favorisce la stessa stabilità, permettendo loro di assumere un ruolo di leadership sul mercato comune.
Zalando SE: per un approccio globale
Con la trasformazione della propria forma giuridica in società europea, Zalando intende soprattutto evidenziare il suo carattere internazionale, unito alla volontà di stare al passo con i tempi e studiare un piano d’azione efficace e a lungo termine, specie in termini di crescita aziendale.
Tale cambiamento non ha comunque alcun impatto sull’operatività quotidiana del gruppo tedesco, che può quindi assicurare la massima continuità del proprio lavoro.
A chiarire le motivazioni della scelta, si fa poi portavoce Rubin Ritter, membro del consiglio di amministrazione di Zalando:
“Zalando è una società europea. Operiamo in 15 mercati esteri e, più della metà del nostro fatturato, si registra al di fuori della Germania. Di conseguenza, il nostro team sta diventando sempre più internazionale. Ora, possiamo contare su una forma giuridica che si inserisce in una società moderna e all’avanguardia, che riflette appieno il nostro approccio cosmopolita”.
Anche nella sua nuova forma SE, Zalando continua ad essere gestito da una struttura dualistica, che comprende il Consiglio di Gestione e quello di Sorveglianza. Kai Uwe Ricke, ex amministratore delegato di Deutsche Telekom e attuale membro del Consiglio di Sorveglianza di United Internet, è ormai vicino a sostituire Martin Weber, a capo del Consiglio di Sorveglianza di Zalando. Martin, fra i primi investitori dell’azienda, è infatti oggi prossimo alla pensione.
Dopo le suddette modifiche, il Consiglio di Sorveglianza della società tedesca risulta così composto dal presidente Cristina Stenbeck, dal vicepresidente Lorenzo Grabau, da Lothar Lanz, Anders Holch Povlsen, Kai-Uwe Ricke e Alexander Samwer. Inoltre, a questi ultimi, si aggiungeranno tre rappresentanti dei lavoratori, secondo quanto previsto dalla normativa che regola le società europee.
I sogni e le ambizioni, in casa Zalando, non accennano comunque ad arrestarsi: sebbene siano state prontamente smentite le voci che vedevano, in tale cambiamento giuridico, il primo passo per una possibile quotazione in borsa dell’azienda , viene tuttavia ribadito che, tale progetto, resta annoverato fra una serie di opzioni che l’impresa sta attentamente prendendo in esame per il futuro.