GROSSETO – La Guardia di Finanza festeggia il 240esimo anniversario dalla fondazione e anche in provincia di Grosseto, dopo la cerimonia istituzionale, il comando provinciale ha fatto il punto della situazione sulle attività svolte nei primi mesi del 2014 in Maremma.
Un bilancio che parla di un’attività intensa da parte delle Fiamme Gialle che ormai operano in diversi settori. Gli uomini, agli ordini del colonnello Massililiano Giua, hanno ottenuto risultati importanti in vari ambiti a partire dalla lotta all’evasione fiscale.
Le verifiche fiscali effettuate hanno consentito di constatare una evasione per complessivi 60 milioni di euro (ricavi non dichiarati, costi indeducibili, IVA dovuta).
Sono stati denunciati 38 responsabili di frodi e reati fiscali, per aver utilizzato o emesso fatture false (6 casi), per non aver versato l’IVA e le ritenute fiscali o per indebita compensazione dei tributi (4 casi), per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi (4 casi), per aver presentato una dichiarazione infedele o fraudolenta (21 casi) o per aver distrutto/occultato la contabilità (3 casi). Sono stati, inoltre, scoperti 21 evasori totali e paratotali, soggetti economici che non hanno presentato alcuna dichiarazione dei redditi o che l’hanno presentata dichiarando meno del 50% del proprio reddito. I controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali sono stati circa 2.000 ed il 22% è risultato irregolare.
Sul fronte dei patrimoni illecitamente accumluati sono stati proposti all’autoità giudiziaira sequestri per 6 milioni di euro.
Nell’ambito della lotta agli sprechi del bilancio pubblico la Guardia di Finanza ha concentrato le proprie risorse per far emergere il fenomeno delle truffe su pensioni e enti previdenziali. In questo ambito sono stati scoperti 20 falsi poveri che hanno beneficiato di prestazioni sociali agevolate erogate da enti locali ed a carico del servizio sanitario nazionale, di cui 6 denunciati alla Procura della Repubblica grossetana per aver ottenuto indebitamente benefici economici dallo Stato. Sono stati individuati complessivamente 260.000 euro di benefici (contributi, finanziamenti, prestazioni agevolate) non spettanti. Per quanto riguarda invece i reati contro la pubblica amministrazione, soprautto in teme di appalti pubblici, sono stati denunciate 53 persone.
Risultati incorraggianti anche nei confronti della criminlaità organizzata. Dall’attività di antiriciclaggio e dalla analisi sui movimenti di valuta dall’inizio dell’anno la Finanza ha sequestrato beni per un valore di 1 milione di euro. La lotta al riciclaggio di capitali “sporchi” è stata sviluppata attraverso indagini di polizia giudiziaria e l’approfondimento investigativo di segnalazioni di operazioni sospette per intercettare i flussi finanziari di provenienza illecita, in denaro contante e titoli, da e verso l’estero, da cui è scaturita la contestazione di 12 violazioni alla normativa antiriciclaggio, una delle quali ad un professionista che ha movimentato 50.000 euro.
Sono stati inoltre denunciati 7 responsabili di reati bancari e societari. Un’altra persona è stata denunciata per abusivo esercizio dell’attività finanziaria.
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