GROSSETO – Primo bivio nell’avventura mondiale dell’Italia che domani, a Natal, dovrà fare i conti sull’Uruguay. E’ partita da dentro o fuori e dopo la sconfitta contro Costa Rica, prevale una sorta di pessimismo nei confronti degli Azzurri, anche se la squadra di Prandelli ha a disposizione due risultati su tre per centrare la qualificazione agli ottavi di finale. Sono in molti, infatti a pensare che l’Italia non ce la farà, anche perché l’Uruguay arriva all’appuntamento con un morale ben più alto degli Azzurri. La storia però, spesso insegna, che la nazionale riesce a dare il meglio proprio quando si ritrova con le spalle al muro, senza una via d’uscita al cospetto di una sconfitta. I precedenti, in tal senso non mancano, per questo tra i ricorsi storici tornano in mente gironi di qualificazione tribolati a cui hanno fatto seguito grandi cavalcate.
L’esempio più eclatante è quello del 1982, in cui al Mundial spagnolo l’Italia rischiò di brutto l’eliminazione con tre pareggi, per poi andare a vincere in trionfo, trascinata da Paolo Rossi. Una storia che sembrò ripetersi anche nel 1994, con Sacchi alla guida della nazionale. L’Italia terminò terza nel girone, di fatto eliminata, ma ripescata tra le migliori 4 formazioni del primo turno. Da lì in poi un crescendo nel nome di Roby Baggio, fino all’atto finale perso con il Brasile. Da questo punto di vista, in tanti cercano anche quel protagonista a sorpresa che esplode nella seconda fase del campionato, così come i già citati Rossi e Baggio, veri e propri trascinatori, torno alla mente Totò Schillaci figura che viene accostata a Ciro Immobile. L’attaccante dovrebbe essere in campo contro l’Uruguay e in tanti sperano che sia davvero il suo mondiale, da domani in poi.