GROSSETO – «La notizia (apparsa sul sito web de IL SOLE 24ORE ) che il Commissario straordinario del governo per la realizzazione dell’autostrada Tirrenica, tra l’altro anche Presidente della Sat (la società privata concessionaria per la realizzazione della medesima), avrebbe rassegnato le proprie dimissioni non può che renderci felici». Non nasconde la propria soddisfazione Marco Sabatini, del coordinamento provinciale di Sel. «Al di là delle motivazioni, secondo noi incomplete e cioè la mancata risposta del Governo alla richiesta di Sat di 270 milioni di euro pubblici per continuare i lavori, consideriamo queste dimissioni una prima piccola vittoria di una lunga battaglia per l’affermazione degli interessi pubblici e generali e per la tutela della nostra comunità maremmana e del nostro magnifico territorio».
«Quello che è certo – continua Sabatini – è che da forza politica responsabile possiamo tranquillamente affermare che le dimmissioni del Presidente Bargone come commissario sono l’ennesima dimostrazione dell’inutilità dei commissari governativi che invece di tutelare gli interessi generali e il bene comune sono fatti a posta per velocizzare le pratiche, garantire finanziamenti e alcune volte andare in deroga alle normative per poi però incombere in situazioni come l’infrazione europea e la denuncia dell’Ance. Da anni, a tutti i livelli, dentro e fuori le istituzioni, penso al grande lavoro fatto dai consiglieri provinciali Valentino Bisconti e Tiziano Baldanzi, abbiamo sempre evidenziato che la Tirrenica ormai dimostra tutti i suoi limiti, a partire dal fatto che Sat senza finanziamenti pubblici non e’ in grado di realizzare l’autostrada».
«Troppo semplice fare così l’imprenditore – sottolinea ancora Sabatini -: progetto al ribasso, una strada da sempre pubblica regalata ad un privato ed in più si vorrebbero anche soldi pubblici per uno scopo appunto esclusivamente privato. Ancora una volta in Italia si inizia un lavoro senza che ci siano i soldi. La prospettiva di cantieri lasciati a metà nel nostro territorio e nel nostro paesaggio ci lascia particolarmente preoccupati. È questa l’idea di sviluppo economico e di sicurezza territoriale che si sta pensando a Romae a Firenze per la Maremma? Invece di pensare ad un’ opera inutile ci si concentri nell’intervento di riduzione del rischio idraulico e idrogieologico. Ci auguriamo che dai nostri territori e in particolare dai suoi rappresentanti, i sindaci dei comuni e tutte le forze politiche in particolare del centrosinistra, ci sia un sollevamento per impedire un’opera che si trascina tanti problemi e nessuna opportunità».