ORBETELLO – «L’assessore Chiavetta dovrebbe studiare la situazione reale, perché non è ammissibile rappresentare i cittadini e lo Stato con questa mentalità». Fabio Cianchi, Coordinatore Oasi WWF Maremma, risponde a Mario Chiavetta sulla «distruzione dei nidi di Cavalieri d’Italia e Sterne in cova, nella laguna di Orbetello».
«Per noi – prosegue Cianchi – gli uccelli non sono più importanti dei pesci o dei molluschi, e i pescatori non sono meno importanti degli uccelli o dei pesci che pescano. Da sempre la nostra associazione si batte per la conservazione della natura, di cui l’uomo è parte integrante, ma non deve essere dominante e distruttore. Siamo dalla parte dei pescatori, ma siamo anche dalla parte del buon senso e il nostro ruolo è quello di contribuire a tutelare un bene pubblico nell’interesse comune».
«I momenti di crisi economica non si combattono eludendo la legge e nemmeno facendosi custode miope del diritto al lavoro, a discapito dell’ambiente, la casa di tutti – sottolinea il Wwf -. Queste sono reazioni di chi non è a conoscenza degli argomenti trattati, di chi forse sapeva e non ha fatto, e cerca di sviare la gravità dell’accaduto su temi che nulla hanno a che vedere con quanto è successo, cercando di toccare il cuore della gente. Quanto accaduto si poteva evitare senza ledere gli interessi economici di nessuno e senza mettere a rischio i pesci della laguna. La distruzione dei nidi di cavaliere d’Italia, simbolo della Laguna di Orbetello, e dei nidi di Sterna comune, rappresentano un grave danno ambientale, perché si è inferto un grave colpo alla sopravvivenza della popolazione più importante del Tirreno e l’unica per la Toscana di Sterna hirundo».
«Questo fatto che l’assessore minimizza avrà gravi ripercussioni anche per l’immagine di Orbetello, allora sì che si perderanno posti di lavoro. Se ancora non si è capito che l’ambiente, nelle sue molteplici sfaccettature, è la più importante risorsa economica del futuro è meglio occuparsi d’altro. In quanto alle allusioni al taglio selettivo nel Bosco di Patanella, si informi l’assessore che la sua ragione è quella di ricostruire un bosco originario, in grado di resistere meglio al pompaggio forzato delle acque di mare e migliorare la biodiversità minata negli anni. Se il bosco di Patanella è ancora oggi un luogo bellissimo e utilizzato da molti orbetellani è solo grazie all’impegno della nostra associazione, che evitò che fosse raso al suolo per realizzare altre vasche per la piscicoltura. Piuttosto l’unica cosa di cui siamo certi è che ad oggi sulle sponde di quel tratto a causa del pompaggio non ci sono più quegli uccelli che hanno percorso migliaia di chilometri per compiere il loro ciclo biologico, partendo dal Mali per nidificare ad Orbetello, dove i loro pulcini, ahimè, hanno trovato la morte. Speriamo che il modello economico e di sviluppo dell’assessore sia solo suo, e non di tutta l’amministrazione. Da parte nostra – conclude Cianchi – sarebbe bastato un gesto di solidarietà per quanto accaduto e la disponibilità in futuro per evitare episodi analoghi».