a cura di Giulia Carri
STOCCOLMA – Giordano Rubegni ha 40 anni, è originario di Grosseto e vive a Stoccolma.
Da quanto tempo vivi in Svezia?
“Sono 10 anni a Luglio. E’ iniziato come un lungo viaggio dettato dall’insoddisfazione che vivevo in Italia, e poi si è trasformato nella scelta giusta e migliore per la mia vita. Guardandomi indietro questi anni sono volati.”
Perché hai scelto Stoccolma?
“Più che altro è lei che ha scelto me. Sono venuto per la prima volta per una settimana nel dicembre 2002 a trovare mio fratello che era fidanzato con una ragazza svedese. L’ultimo giorno di quella vacanza conobbi una ragazza di cui mi sono innamorato a prima vista e con cui, dopo aver dato l’ultimo esame a Giurisprudenza, sono partito un mese per Shangai. Al ritorno dalla Cina eravamo ufficialmente insieme e lei è venuta spesso a trovarmi in Maremma. Una volta laureatomi ho tentato la carriera forense in Italia, ma non ero felice perché non faceva per me, e nel 2004 ho fatto un biglietto di sola andata per Stoccolma.”
Di cosa ti occupi?
“Sono account per una compagnia Finlandese, Paulig Group, che produce caffè. Quanto mi sono trasferito ho fatto un master in diritto dell’Unione Europea ma la giurisprudenza non era la mia strada, e mi sono messo alla prova nel campo commerciale iniziando da Armani poi Nespresso e ora in questa nuova avventura molto interessante che mi rende felice.”
Cosa ti piace di Stoccolma?
“Tutto direi, la considero una delle città più belle del mondo. La Svezia in generale mi affascina, soprattutto il nord che è davvero caratteristico con i paesaggi fatti di una luce che non se ne va mai. Stoccolma è un crocevia di culture e un centro di innovazione, ma basta uscire 1km dal centro per essere in mezzo al bosco e alla natura o in riva al mare. Per me è una dimensione perfetta, io vivo in una piccola isola “Lilla Essingen” dove mi sono creato la mia piccola Maremma, acqua e natura sotto casa, fare il giro dell’isola a nuoto al tramonto è magico e mi fa sentire a casa.”
E della sua cultura?
“La civiltà e il rispetto che ognuno ha verso l’altro e che si pratica in ogni aspetto della vita, dal posto di lavoro alle relazioni personali. Questa attitudine al rispetto crea una qualità di vita che per me adesso è irrinunciabile.”
La Maremma la vivi ancora?
“La vivo e la amo! Ho una figlia, Stella, di quasi 6 anni e con la mia ex compagna stiamo facendo un buon lavoro educandola ad entrambe le nostre culture. Andiamo spesso in Maremma a trovare i nonni ed è incredibile come, anche prima di atterrare in Italia, lei non solo inizia a parlare meglio l’italiano, ma comprende e apprezza le nostre tradizioni come se in Maremma ci vivesse ogni giorno. Addirittura scherza in Maremmano!”
Cosa ti manca?
“Vivere all’ estero ha rafforzato il legame che ho con la mia terra. A parte le bellezze naturali e ovviamente il cibo, quello che mi manca di più è il senso di appartenenza che solo il posto dove sono nato e cresciuto mi dà, anche se a Stoccolma sto bene. Mi mancano i miei genitori i miei amici, le nostre “maremmanate”, come il parlare colorito o uscire da solo e trovarmi per caso dopo poco con 10 amici. Poi mi manca il nostro mare, il suo odore, la sua salsedine e il Maestrale a Castiglione della Pescaia “
In futuro torneresti?
“Una volta finita la mia carriera mi piace pensarmi a vivere al mare, a Castiglione della Pescaia. Un luogo che per me è e sarà per sempre unico e meraviglioso, e dove ho i migliori ricordi della mia vita in Italia.”