ROMA – Il cibo inteso come mezzo di socializzazione, di integrazione ma anche come strumento della memoria, ricordo delle proprie radici e tutto quello che il cibo e la sua preparazione può evocare. E non ultimo come opportunità di lavoro considerati i numerosi forni, laboratori di pasticceria e non solo che sono stati realizzati negli istituti penitenziari e che impiegano i detenuti. Da non dimenticare gli eventi culinari che vengono organizzati in molti istituti spesso con la collaborazione di Slow Food, dalle cene galeotte di Volterra alla pizza napoletana delle detenute di Pozzuoli, passando dalle cene gourmet dove vengono coinvolti grandi chef. Questa la tematica del prossimo incontro organizzato dall’Ufficio Stampa e Relazioni Esterne del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso il Mu-Cri (Museo Criminologico) in Roma.
Tra i relatori dell’appuntamento due sono collegati al Carcere Circondariale di Massa Marittima: il primo è Carlo Mazzerbo attuale responsabile dell’Istituto di pena che, nella sua veste di Direttore del Carcere di Gorgona racconta come è riuscito a far applicare l’Art. 27: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Dettato disatteso in molti istituti di pena, nonostante le sentenze della Corte di Strasburgo e le ripetute denunce del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Mazzerbo racconterà come sia riuscito a far rompere ai detenuti l’emarginazione con la pesca, l’acquacoltura, l’agricoltura e l’allevamento, favorendo attività economiche e legami impensabili.
Il secondo è Fausto Costagli di Slow Food Monteregio che racconterà del progetto “Gusto è Libertà” che da otto anni si sviluppa nel Carcere di Massa Marittima e che riesce a far interagire l’interno con l’esterno attraverso i prodotti alimentari, i produttori ed i cuochi del territorio; progetto che, grazie ad un partenariato europeo con il nome di “Taste of Freedom”, sta diffondendosi in altre nazioni (Spagna, Lituania, Portogallo, Turchia); progetto biennale che si concluderà proprio con il meeting di Massa Marittima il prossimo anno nell’ultima settimana di Maggio. Attualmente Fausto è impegnato, con il supporto di Slow Food Toscana, nell’attivazione di una rete diffusa che coordini e promuova l’azione di Slow Food nelle carceri: “Cibo e dignità” per i reclusi di oggi – cittadini di domani”.