GROSSETO – Sguardi sfuggenti, un’andatura bizzarra, un movimento inconsapevole che si cristallizza nel tempo. L’occhio del fotografo non si stanca mai di cercare il momento perfetto nello spazio intorno a sé.
Elisa Orlando prende spunto dai maestri della fotografia umanista francese del ‘900 e da quella che oggi viene intesa come “street photography” per catturare uno spaccato della realtà quotidiana attraverso i mezzi più vari. Le sue foto sono fatte con reflex, toy camera e smartphone, dandole la possibilità di avere in qualsiasi situazione uno strumento per scattare delle immagini.
Composizioni semplici, in cui il soggetto umano diventa il completamento naturale del tessuto urbano che attraversa e che spesso viene utilizzato come cornice geometrica. Soggetti sconosciuti che hanno incrociato il viaggi di Elisa attraverso molte mete, diventando protagonisti dei suoi scatti in maniera del tutto ignara, per poi rientrare nell’oblio della folla che passa e va.