di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
FOLLONICA – La proclamazione ufficiale a sindaco di Andrea Benini ci sarà domani mattina. L’appuntamento è per le 9,45 in sala consiliare, ma in attesa della fascia tricolore il sindaco eletto è già a lavoro per la deinifizione della sua squadra di governo.
«Per varare la giunta ci vorrà ancora qualche giorno» ci ha detto ieri sera Benini tra un bicchiere di spumante e un applauso, subito dopo aver avuto la conferma della sua elezione a sindaco. Un’attesa che però non ferma le voci sulle probabili scelte del sindaco e che inevitabilmente alimeta il cosidetto “totoassessori”.
I posti da assegnare sono cinque. In pole position, visto anche il risultato elettorale, c’è Andrea Pecorini: tra i consilgieri eletti nella maggioranza è quello che ha ottenuto il numero maggiore di preferenze e per questo potrebbe anche andare a ricoprire la carica di vicesindaco.
Rimanendo in casa Pd, il partito che ha eletto ben 9 consiglieri di maggioranza su dieci, deleghe importanti potrebbero essere assegnate anche due dei protagonsiti delle primarie del centrosnistra: Francesco de Luca, già capogruppo dei democratici nella passata amministrazione, e Gesuè Ariganello, renziano della prima ora e uomo della Leopolda. Sul fronte delle quote rosa invece si parla di Mirjam Giorgieri, segretaria del Pd, e braccio destro di Benini in tutta la campagna elettorale. Tra le novità circola anche il nome di Barbara Sandrucci per un posto in giunta, mentre guaerdano al passato tra le donne che potrebbero essere riconfermate nell’esecutivo di Follonica Benini avrebbe un occhio di riguardo per Donatella Rapezzi, a cui sarebbe nuovamente affidata la delega del bilancio, e Francesca Stella.
Per quanto riguarda il resto della coalzione, che ricordiamo vede insieme al Pd il Psi, l’Idv, il Centrodemocratico, i Verdi, Sel e la civica Gente di Follonica, il nome che circola con maggiore insistenza in queste ore è quello del socialsita Alberto Aloisi.
Gli assessori di Benini dovrebbero dunque uscire da questa rosa di nomi: sono otto per cinque “poltrone” e a seconda della scelta del sindaco potrebbero liberare anche nuovi posti tra i consiglieri: nei comuni con più di 15 mila abitanti infatti gli assessori sono esterni rispetto al consiglio comunale e quindi nel caso di nomina ad assessori con le loro dimissioni farebbero entrare i primi non eletti. Nel caso del Pd potrebbero dunque entrare in consiglio Francesco Aquino, Stefano Frullani, Marco Bottai.