GROSSETO – Fumare, una scelta o una trappola? È la domanda che si sono fatti gli studenti della scuola media Giovanni Pascoli, che si sono fatti “promotori di salute” grazie ad un progetto finanziato dal Cesvot. E a descrivere il progetto è una delle alunne della scuola, Gloria Rizzo della seconda D. Abbiamo scelto di raccontarvi il progetto proprio con le sue parole. Eccole:
“La nostra classe 2^ D, insieme alla 2^ C, ha partecipato ad un progetto su sani e corretti stili di vita; il lavoro parte dal corso di formazione progettato dall’A.L.I.DA.F in collaborazione con la LILT e l’AVIS di Gavorrano e finanziato dal CESVOT “COMUNI.C.AZIONI PER PROMUOVERE SALUTE”: due lingue, un unico obiettivo (integrazione dei non udenti).
L’ intervento che gli esperti dell’ALIDAF hanno fatto nella nostra classe (e 2°C) ha riguardato il tema del TABAGISMO, una problematica già molto diffusa in passato, ma che sta penetrando sempre maggiormente nel mondo dei giovani.
Il progetto è stato accolto con entusiasmo da noi ragazzi, vogliosi di scoprire e di capire i vari meccanismi che portano ad “impigliarsi” in questa specie di ragnatela, dalla quale non sempre è facile liberarsene.
Per occuparci al meglio delle varie cause, conseguenze e dei vari aspetti del tabagismo, ci siamo divisi in più gruppi, ognuno specializzato in uno specifico settore. Per fare ciò ci siamo subito attivati nella ricerca in internet e i dati che abbiamo ricavato sono davvero sconcertanti ed allarmanti. I fumatori nel mondo ammontano ad un miliardo di persone, provocando 5 milioni di morti annuali, numero destinato ad arrivare a 10 milioni se non verranno adottati efficaci provvedimenti, a causa di cancro, tumori e malattie che interessano l’ apparato respiratorio e circolatorio.
Dai recenti dati statistici inerenti il nostro Paese, abbiamo scoperto che oltre 1 milione e 700 mila giovani sono vittime del tabagismo. Secondo attuali dati, infatti, il 12% rappresenta l’età compresa tra i 15 e i 17 anni, il 34,4% tra i 18 e i 20 e il 38,1% tra i 21 e i 24 anni e, purtroppo, è diminuita la percentuale di fumatori che si rivolgono al personale medico per porre fine a questa terribile dipendenza.
Un altro serio rischio è quello del fumo in gravidanza, in quanto il bambino ha alte probabilità di nascere con malformazioni, di avere una predisposizione al cancro ed, inoltre, il fumo aumenta i rischi di decessi in culla e predispone il bambino a soffrire di problemi respiratori nei primi 18 mesi di vita, oltre ad aumentare le probabilità di parto prematuro e danni all’ apparato circolatorio del nascituro. In Italia circa 4 milioni e mezzo di donne sono vittime del tabagismo, un numero in continua crescita dato che molte teenager si stanno avvicinando al mondo del fumo.
Spesso la prima sigaretta viene accesa intorno ai 12-13 anni, per non passare inosservati e per imitare gli amici, coloro che ci hanno proprio guidato in questo viaggio, spesso di sola andata.
Con una sigaretta in mano tutto cambia: ci sentiamo grandi e importanti, uomini e donne adulti e maturi, finalmente possiamo essere accettati dal “gruppo” e seguire la corrente. E’ così che cadiamo nella trappola del fumo e non significherà più farsi bello agli occhi degli altri, ma mettere in gioco la nostra vita.
Per mostrare cosa pensiamo riguardo all’argomento, il 31 maggio, alle ore 9 in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, presenteremo il nostro lavoro presso la sala Pegaso del Palazzo della Provincia di Grosseto. Siete tutti invitati”.
Gloria Rizzo 2^ D – Scuola Giovanni Pascoli