di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Dieci cuccioli di ibrido lupo-cane sono stati catturati e adesso seguiranno il percorso varato dalle linee guida che rappresentano una significativa innovazione nel settore dei predatori e soprattutto il primo caso in Italia. Le linee guida sono un’importante innovazione, primo caso in Italia, che mette insieme i principi e le raccomandazioni per identificare le strategie gestionali degli ibridi. L’obiettivo principale è quello di minimizzare la presenza degli ibridi sul territorio e di garantire la conservazione dell’identità genetica del lupo. Grazie alla sperimentazione condotta con il progetto Ibriwolf ad oggi è possibile delineare un metodo attendibile, condiviso e accurato per rilevare l’ibridazione lupo-cane. Le linee guida, dopo un’analisi della situazione che evidenzia le minacce e le problematiche legate all’ibridazione lupo-cane, fanno il punto sulla normativa vigente e indicano i protocolli di campionamento e le tecniche di laboratorio necessarie per identifcare gli ibridi. La rimozione opportunistica è la soluzione valutata più efficace per la gestione degli ibridi sul nostro territorio, poichè la loro presenza massiccia non permette quella totale; quindi si procede per aree prioritarie, in cui gli ibridi vengono catturati e mantenuti in cattività in luoghi idonei.
«Possiamo dire che la fase di sperimentazione e il percorso Ibriwolf è giunto al termine – spiega l’assessore provinciale Enzo Rossi -. E’ stata un’importante scommessa partita tre anni fa per cercare una soluzione alla problematica dei predatori sul territorio. Il risultato rappresenta una strada nuova per riportare in equilibrio la natura. La presenza degli ibridi ha fatto un doppio danno: al lupo che ha trovato meno spazi e agli allevatori. Siamo orgogliosi di aver svolto questo grande lavoro per primi. Sostanzialmente il nostro operato è arrivato in porto, ora la strada è aperta e toccherà a chi di dovere, con mezzi legislativi, applicare la giusta soluzione».
I cuccioli sono stati prelevati sulla base del protocollo di cattura dopo aver verificato la presenza di molteplici caratteri fenotipici che indicano presumibile ibridazione e giustificano il prelievo.Del prelievo è stata avvertita la Guardia Provinciale di Siena e il servizio Risorse Faunistiche della Provincia di Siena. I passi successivi sono stati compiuti con il loro accordo. I cuccioli saranno affidati, come da Protocollo sottoscritto nell’ambito di Life/Ibriwolf, al centro CRASM di Semproniano.I cuccioli sono stati pesati, misurati, marcati, fotografati e sono stati prelevati campioni di sangue per le analisi genetiche da svolgersi il più velocemente possibile da parte di ISPRA. «La gestione dell’ibridazione è piuttosto difficile – osserva Luigi Bottani che ha curato direttamente la cattura -, adesso occorrono operazioni coordinate per conoscere meglio gli animali. Tanto per fare un esempio, sappiamo che il lupo si riproduce una volta l’anno, il cane due, ma sull’ibrido non ci sono certezze. Il controllo degli ibridi però, è un percorso che per la prima volta mette dalla stessa parte chi difende il lupo e chi tutela gli allevatori».