GROSSETO – Nel 2013 Acquedotto del Fiora ha realizzato investimenti per 39 milioni di euro pari a circa 100 euro per abitante, un importo 3 volte superiore alla media nazionale e in costante crescita rispetto al passato, con un +42% rispetto al 2011 e un +15% sul 2012. È questo, oltre all’utile, il dato più significativo del Bilancio di esercizio della gestione 2013, portato in approvazione all’assemblea dei soci riunita oggi, mercoledì 28 maggio, a Siena, presso il complesso museale del Santa Maria della Scala. Nonostante la persistente fase di incertezza economica, finanziaria e normativa, il gestore del servizio idrico integrato nei territori di Grosseto e Siena ha proseguito il proprio percorso del piano operativo triennale (POT) 2011-2013, realizzando investimenti per 110 milioni di euro. Oltre agli investimenti sulle infrastrutture del sistema idrico integrato, il gestore ha realizzato opere finalizzate al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalle Autority per la qualità del servizio: interventi per l’approvvigionamento idrico, riduzione delle perdite, estensione della rete per gli insediamenti non serviti da acquedotti, protezione delle fonti e regolarizzazione espropri, estensione della rete per gli insediamenti non serviti da fognatura, mantenimento o ripristino delle infrastrutture esistenti.
Il bilancio di esercizio 2013 si è chiuso con un utile di circa 7,5 milioni di euro che, come negli anni precedenti, non sarà distribuito ai soci ma verrà accantonato a riserva concorrendo alla copertura degli investimenti realizzati e da realizzare. «Anche nel 2013 il gestore si è trovato ad affrontare sfide impegnative in una fase di continui e rapidi cambiamenti – commenta il presidente Tiberio Tiberi – che caratterizzerà anche il 2014 anno in cui sono in programma investimenti per 41 milioni di euro, che saliranno a 45 nel 2015. Una buona misura di questi saranno destinati alla depurazione oltre che al rinnovo della rete idrica e all’ammodernamento tecnologico. Tali investimenti, necessari per garantire un servizio sempre migliore ai cittadini, vengono sviluppati dal Fiora, così come da tutti gli altri gestori, quasi unicamente con risorse economiche provenienti dalla tariffa. In tale situazione si è reso necessario un adeguamento tariffario che l’Autorità Idrica Toscana ha determinato per il 2014 e 2015 nella misura del 6,5% all’anno. Ciò si traduce, per la media delle famiglie del nostro territorio, in un incremento di circa 1 euro al mese (il costo di un caffè) della bolletta idrica».
«A questo proposito va ricordato che Acquedotto del Fiora è il quarto operatore per territorio gestito a livello nazionale, con un territorio pari al 33% della Toscana a fronte di una popolazione che è solo l’11% e una tariffa allineata alla media Toscana – prosegue Tiberi – Peccato però che i costi di esercizio siano proporzionali all’estensione del territorio, mentre i ricavi alla popolazione residente. È evidente la necessità di una riflessione di ampio respiro sulla questione degli investimenti, che ci vedono al tempo stesso molto al di sopra della media nazionale per investimenti pro capite a abbondantemente al di sotto per investimenti per unità di superfice (chilometri quadrati)».
«Una tariffa che cresce per tenere il passo della infrastrutturazione del territorio italiano ma che pesa di più la dove la densità di popolazione è minore – conclude il presidente di Acquedotto del Fiora – È infatti opportuno che istituzioni e cittadini condividano la necessità di continuare a investire nell’attuale sistema idrico integrato, che garantisce alle famiglie una buona qualità della vita, con acqua potabile e di qualità nelle abitazioni al costo di 1 centesimo per 3 bottiglie da 1,5 litri con una depurazione adeguata ad un territorio che mette le proprie eccellenze ambientali e paesaggistiche al centro del proprio modello di sviluppo. In qualunque momento i cittadini posso decidere, tramite i propri rappresentanti nelle istituzionali locali, di ridurre gli investimenti e di conseguenza di far scendere la tariffa che, ricordo, ha la più bassa incidenza tra tutti i servizi (luce, gas, rifiuti, telefono) ricevuti dal cittadino presso il proprio domicilio. Quello che conta è essere coscienti delle conseguenze di tale riduzione in termini di efficienza del servizio: il rischio è di consegnare alle future generazioni un sistema idrico integrato che disperderà acqua ben al di sopra del 40% attuale e che potrebbe non garantire l’attuale numero di bandiere blu o arancioni».