GROSSETO – «Dispiace constatare quanto accanimento sia stato registrato nelle ultime ore rispetto alla vicenda del verbale ancora non effettuato dalla Municipale di Grosseto al bar dove era in corso un’iniziativa benefica per il piccolo Guglielmo». A parlare è il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi che interviene sulla vicenda del locale multato mentre era in corso un’iniziativa benefica per il piccolo Guglielmo. «I titolari del bar sono senz’altro stati in buona fede perché alcuni adempimenti li avevano effettuati anche se non tutti».
«Se dalle verifiche ulteriori si dovessero riscontrare gli estremi per una sanzione a carico dei titolari di quell’esercizio pubblico pagherò personalmente (da privato cittadino) la multa – prosegue Bonifazi -. Il problema non è questo. Come rappresentante di un’istituzione pubblica non posso non manifestare il mio rammarico per una vicenda che rischia piuttosto di cadere nella
strumentalizzazione. Tutti noi, grossetani e non solo, siamo vicini alla famiglia di Guglielmo; lo siamo e lo siamo stati con iniziative benefiche di ogni tipo. Gli stessi dipendenti comunali (vigili inclusi) hanno volontariamente dato il loro contributo versando alcune ore del loro lavoro a questa giusta causa. Così come io stesso e gli altri amministratori».
«I vigili urbani sono stati chiamati da non pochi residenti di quella zona che lamentavano un eccesso di rumore. E a chiamata il comando dei vigili urbani non può non intervenire – puntualizza Bonifazi -. Le regole (in questo caso nazionali e regionali) vanno rispettate; e se non si rispettano i funzionari pubblici devono certificarne le irregolarità. Guai se non lo facessero. Il rispetto della legge vale come principio assoluto a tutela e difesa di ogni cittadino. Il cuore, in questo caso più che mai, ci porta a sentire altro, ma con il cuore, e il ragionamento, potremmo arrivare anche a un confronto più sereno. Il tutto sempre e comunque in ossequio alle regole, che sono le fondamenta di una società civile e che, nel bene e nel male, sono a garanzia dei diritti di tutti noi».