CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «In un giorno di silenzio elettorale, mascherandolo come un intervento istituzionale, giunge dagli illegittimi amministratori di Castiglione, che hanno vinto in una campagna elettorale dove a più della metà dei cittadini è stato impedito di esprimere il proprio voto, un niente affatto veritiero attacco nei confronti di rappresentanti dello centrodestra, schieramento a cui la nostra Associazione culturale fa da sempre riferimento». A parlare è Andrea Di Meglio presidente dell’associazione culturale Settimo Bastione che risponde così all’assessore di Castiglione della Pescaia Mazzarelli. «Come presidente di Settimo Bastione conosco bene e direttamente la storia della nostra vittoria del 2001 a Castiglione della Pescaia: ricorda molto da vicino quanto potrebbe accadere oggi in altre realtà costiere del nord della provincia».
«Castiglione è un comune che è stato conquistato guarda caso dopo 54 anni di sinistra, un comune dove guarda caso i cittadini erano divisi in cittadini di serie A e serie B, dove guarda caso mancavano i servizi e le opere pubbliche, un comune dove ci si è dovuti scontrare e dove abbiamo dovuto sconfiggere le lottizzazioni dei molti comitati di affari della sinistra, dei loro poteri forti, fatte a danno della povera gente – prosegue Di Meglio -: battaglie di giustizia e libertà per le quali Settimo Bastione ha sempre speso le proprie energie».
«Abbiamo verificato che le stesse cose succedono altrove. L’incapacità di amministrazione della sinistra a Castiglione e in altri comuni del nord è oggi sotto gli occhi di tutti, ed oramai è solo l’invidia e la frustrazione a far parlare certe figure – afferma ancora Di Meglio -. Avrebbero fatto meglio a evitare un attacco così menzognero, e poco professionale. Tecnicamente, è chiaro che in presenza di un debito così rilevante sarebbe intervenuta la Corte dei Conti, che ha invece certificato positivamente tutti i bilanci castiglionesi delle amministrazioni di centrodestra».
«Nel rispetto del silenzio elettorale ci sentiamo di dire soltanto questo, certi che le persone sappiano comprendere a fondo, visto che per decenni lo hanno vissuto sulla propria pelle – conclude Di Meglio -, che il silenzio è stato rotto solo dall’arroganza e dalla paura di una sinistra, che per la sua incapacità di governo si trova oggi nelle condizioni di far perdere ai propri “commissari tecnici” panchine molto preziose».