di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Legambiente non molla la presa sulla mobilità sostenibile e rilancia il progetto della ciclopista tirrenica. Si tratta di un percorso costiero di circa 500 chilometri: dal confine con la Liguria al confine con il Lazio scendendo lungo l’asse tirrenico e attraversando la Maremma e la Toscana. Il progetto tiene conto delle piste ciclabili già esistenti, da integrare con altre strutture in modo da dare continuità all’intero percorso. Lo studio fatto da Legambiente, e finanziato dalla Regione Toscana, ha visto l’adesione e la collaborazione di altre associazioni, come i circoli locali di Fiab, Terramare e la Uisp di Grosseto e Livorno, proprio con l’obiettivo di promuovere la mobilità leggera.
«Promuovere la mobilità ciclabile attraverso itinerari e ciclopiste dedicate – ha precisato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – significa senza dubbio abbattere le emissioni di anidride carbonica, facilitare il cambiamento degli stili di vita e valorizzare i territori per scoprire le singole specificità ambientali, storiche e paesaggistiche». Si viaggia sulla scia di un modello europeo, come illustrato Sergio Signanini che ha analizzato l’eventuale percorso, trovando in Maremma già buone situazioni, come a Orbetello o nella ciclabile che collega Grosseto a Marina. All’incontro voluto da Legambiente hanno partecipato anche l’assessore provinciale Patrizia Siveri e quello comunale Arsenio Carosi che hanno ascoltato con attenzione e valutato il progetto.
«Grosseto ha grandi potenzialità– ha spiegato Riccardo Buffoni della Regione Toscana -, basti pensare che da piazza Dante, in un raggio di 2 chilometri ci sta tutta la città, che è pure pianeggiante. Purtroppo i dati generali non sono confortanti sull’uso della bicicletta, come Regione abbiamo finanziato la ciclabile che porta a Marina di Grosseto, senza spostare nessun dato a favore della mobilità leggera. I dati ci dicono che in Italia il 50% delle persone usa l’auto per coprire tratti che vanno da 0 a 10 chilometri. Quindi fondamentalmente occorre avere il coraggio di ripensare la mobilità. Per quanto riguarda poi i tratti extraurbani ci sono tre progetti fondamentali da effettuare: una nuova qualificazione della ciclo-stazione, dare piena continuità alla ciclabile di Marina e realizzare il ponte sull’Ombrone, occasione importante di collegamento con il Parco della Maremma».